Atella e la sua Torre Angioina

di

Nel cuore della Valle di Vitalba, nel nord della Basilicata, un piccolo comune vanta la presenza del resto di un castello angioino. Restaurata nel 1993, la Torre Angioina di Atella è l’unico elemento rimanente dell’edificio distrutto dal terremoto del 1694. Si tratta dell’unica superstite delle quattro torri di guardia del castello che fu oggetto di due lunghi e sanguinosi assedi nel 1361 e del 1496.

Ora vi raccontiamo qualche notizia in più su questo antico paese

La fondazione di Atella, generalmente, si fa risalire al trecento ma esistono alcune ipotesi che individuano un’origine ancor più antica. Infatti, alcuni ritengono che il paese sia stato fondato nel III secolo a.C. da profughi provenienti dall’omonima città campana, o che sia sorto sulle rovine di un’altra città chiamata Celenna, menzionata dal poeta latino Virgilio nell’Eneide. Entrambe le ipotesi, potrebbero trovare conferma in alcuni ritrovamenti archeologici: una necropoli del IV secolo a.C. e un sarcofago d’epoca imperiale romana conservato nel Museo Nazionale di Napoli.

Sulla di fondazione di Atella si hanno alcuni dubbi, mentre sappiamo che il centro abitato è il risultato di una riorganizzazione economico-sociale voluta dagli angioini: Giovanni d’Angiò, figlio di re Carlo II, nonché conte di Gravina e signore di San Fele, Vitalba e Armaterra, promise l’esenzione dalle imposte per 10 anni a coloro che si sarebbero trasferiti nella città che stava sorgendo.

Fu proprio in questo modo che Atella venne popolata da gente proveniente soprattutto dalle zone di Rionero, Monticchio, Lagopesole, Agromonte, Balvano, Caldane, Sant’Andrea e da altre zone limitrofe. Così, sotto il governo angioino, divenne un centro economico e militare molto importante, tanto da diventare, a quel tempo, una delle città più ricche della Basilicata. Ma quest’epoca di prosperità e di pace non durò molto, dopo circa un secolo, il paese di Atella fu interessato da un progressivo declino causato da saccheggi, da continui passaggi da un feudatario all’altro e da violente scosse sismiche.

Nel 1694, il comune venne seriamente danneggiato da un terremoto che rovinò gran parte del patrimonio urbano, soprattutto il castello, di cui rimane solamente la Torre Angioina.

Nel paese ci sono anche numerose architetture religiose tra cui la Chiesa madre di Santa Maria ad Nives, Chiesa di Santa Lucia, il Monastero delle Suore Benedettine e il Monastero di Santa Maria degli Angeli.

Segui la pagina Facebook del progetto Lake Best per conoscere i borghi lucani.

lake best atella

 

 

Regioni

Ti potrebbe interessare

Museo del Vulture, la Via di Flora

di

Prosegue il nostro viaggio tra le mura del Museo di Storia Naturale del Vulture. Ora tocca alla Via di Flora con le sua biodiversità.

Tra le bellezze di San Fele

di

Dagli edifici religiosi alle bellezze naturali, San Fele si conferma un forte attrattore turistico lucano.

Parco del Vulture, verso il paniere delle tipicità

di

Attraverso la creazione del paniere dei prodotti del Parco del Vulture, ScamBioLoGico intende valorizzare le eccellenze del territorio.