Alla scoperta dei tesori del Vulture

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Proseguono nel nuovo anno le escursioni alla scoperta del territorio del Vulture.

Il capofila SVA Legambiente Potenza, nell’ambito del progetto Lake B.E.S.T. sostenuto dalla Fondazione Con Il Sud con il Bando Ambiente 2018, attraverso le escursioni intende promuovere un turismo volto alla riscoperta delle risorse naturali e paesaggistiche della Basilicata e in particolar modo della zona del Vulture.

Dopo l’escursione autunnale dello scorso 30 novembre presso il castagneto La Torella nel comune di Atella, gli escursionisti e gli appassionati sono andati alla scoperta del Monte Vulture. Il “Paesaggio del Vulture” è stato il tema e quindi il protagonista della passeggiata dello scorso 4 gennaio 2020.

L’escursione ha preso il via dalla vetta più alta dell’ex vulcano, nei pressi del Rifugio Monte Vulture, ad oltre 1300 metri sul livello del mare. Da qui i partecipanti hanno percorso, verso nord, una parte della cresta del vulcano attraverso un sentiero Cai (Club Alpino Italiano).

I partecipanti, incuriositi, hanno discusso, insieme alla Guida, di rimboschimenti di conifere quali l’abete bianco, la douglasia e il pino nero che caratterizzano il versante nord del Vulture. Queste specie presentano, secondo quanto spiegato dal dottore forestale Giuseppe Cillis, numerose problematiche da un punto di vista ecologico, idrogeologico e in merito alla sicurezza degli escursionisti stessi.

Proseguendo la camminata, i partecipanti hanno potuto sperimentare con i loro occhi come avanzando nel sentiero i boschi abbiano cambiato il loro aspetto. L’abete bianco, la douglasia e il pino nero hanno lasciato spazio ad altri protagonisti: il faggio, il castagno e il cerro. Oltre a vedere il paesaggio cambiare, hanno anche potuto notare le differenze di temperatura e luminosità via via che percorrevano il sentiero lungo il vulcano.

Hanno poi posto l’attenzione sulle faggete del Vulture in particolare su quelle presenti nei pressi dei laghi di Monticchio. In questo territorio rappresentano un vera unicità in quanto si trovano ad un’inusuale quota per questa specie ma vivono grazie al microclima peculiare dell’ex caldera del vulcano.Dopo una breve sosta presso il punto panoramico di Femmina Morta il gruppo è “entrato” all’interno del vulcano.

L’ultima parte del percorso ha interessato i punti della Fontana dei Giumentari e in particolare la Fontana dei Piloni. In questo suggestivo posto è presente un faggio secolare non ancora inserito nell’elenco degli Alberi monumentali d’Italia.

Dopo aver ampiamente messo a conoscenza i presenti sulle caratteristiche e sull’ecologia degli alberi secolari, Cillis ha compilato insieme al gruppo la scheda di segnalazione ufficiale del Ministero delle politiche agricole. Questa documentazione sarà inviata al Comune di Rionero in Vulture al fine di avviare l’iter di inserimento nel elenco ufficiale.

Sulla strada del ritorno, oltre ad osservare alcune specie erbacee e arbustive tipiche di questi boschi, si è approfondito il discorso sulla cenere vulcanica del Vulture.

Sapevate che il Monte Vulture influenza anche la vicina Puglia e le sue spiagge adriatiche?

Ebbene sì. Se andate nei pressi delle spiagge del comune di Ostuni, all’interno del Parco regionale delle dune costiere, scorgerete della sabbia nera qua e là lungo il percorso. Questa non è catrame o altro ma è proprio la cenere vulcanica del Vulture che, finendo nel fiume Ofanto prima e nel mare Adriatico poi, viene trasportata dalla correnti marine lungo molte delle spiagge pugliesi.

Durante le escursioni si impara ad amare la natura e a conoscerla oltre che a rispettarla. Le escursioni organizzate da SVA Legambiente Potenza sono volte alla promozione di un turismo dolce, responsabile e non invasivo per l’ambiente, in cui è possibile accostarsi ai territori entrando in punta di piedi per godere delle bellezze della Basilicata.

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