Oltre il confine di un nuovo domani – Migrazioni e generazioni a confronto

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Al centro, l'autore Luigi Innocente, in compagnia del giornalista Pasquale Scalise, e di Velia Lodari, Presidente Associazione Ginevra.

Radici, migrazioni, futuro, precarietà: generazioni che si incontrano senza mai sfiorarsi.

Sono queste le tematiche affrontate durante la presentazione del libro “Oltre il confine di un nuovo domani”, arricchita dall’intervento dell’autore, Luigi Innocente, e andata in scena nella bellissima e suggestiva cornice del Centro di Aggregazione Bella Piazza, un progetto dell’Associazione Ginevra realizzato grazie al sostegno di Fondazione con il Sud. Il centro, che ha sede a Cropani, è divenuto col tempo un punto di riferimento imprescindibile, inclusivo e indispensabile per le esigenze sociali, aggregative, collettive e comunitarie di tutto il comprensorio, un territorio molto ampio che comprende tutta la parte della Presila Catanzarese insieme alle diverse Comunità che si affacciano sul mare Jonio.

L’autore del libro.

Non a caso l’autore del libro, Luigi Innocente, è uno scrittore proveniente da Zagarise, piccola comunità montana situata nel cuore della Presila, dove l’esigenza di una migliore prospettiva verso il domani è un tema molto sentito da parte di quei tanti, tantissimi giovani costretti a migrare e lasciare quel posto chiamato “casa”, in cerca di un lavoro ma anche di una realizzazione professionale che, a volte, il proprio contesto di appartenenza non riesce a concedere.

Oltre il confine di un nuovo domani.

L’argomento è il leit motiv del libro Oltre il confine di un nuovo domani, edito dai tipi di Rossini Editore, pregevole casa editrice specializzata in narrativa e autori emergenti. Nell’opera, si racconta la vita di tre protagonisti calabresi, Arturo, Roberto e Marco, rispettivamente nonno, padre e figlio, che – nelle diverse fasi della propria giovinezza – hanno lasciato il proprio luogo di origine, l’immaginario paese di Zangre (ma facilmente identificabile con molte comunità calabresi), in cerca di un lavoro, in diverse epoche temporali. Il respiro dell’epopea che – come I Buddenbrock di Thomas Mann o La Meglio Gioventù cinematografica di Marco Tullio Giordana – narra la storia di una famiglia attraverso le sue generazioni e, nel caso dell’opera di Innocente, serve da pretesto per raccontare un fenomeno purtroppo mai fuori moda: l’emigrazione degli italiani, soprattutto nel Mezzogiorno, dai picchi del dopoguerra ai nuovi flussi degli ultimi anni.

I relatori dell'incontro
Al centro, l’autore Luigi Innocente, in compagnia del giornalista Pasquale Scalise, e di Velia Lodari, Presidente Associazione Ginevra.

Stranieri in terra straniera

Il convegno è stato moderato dal giornalista e scrittore Pasquale Scalise, insieme alla Presidente dell’Associazione Ginevra, Velia Lodari. Tante le tematiche affrontate, per merito di un pubblico attento e presente che ha offerto i propri spunti e contributi, nell’ottica di sviscerare le mille complessità di una tematica che interessa molti giovani del comprensorio. Un dibattito molto vivo, interessante e sentito, con padri e madri che hanno visto partire i propri figli in cerca di una migliore realizzazione professionale, ma anche spinti da quel meraviglioso impulso di sentirsi cittadini del mondo. Padri e madri che, a loro volta, hanno conosciuto cosa vuol dire essere stranieri in terra straniera negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, prima di riuscire a tornare in quel posto chiamato casa, al termine di una vita fatta di tanto lavoro e di duri sacrifici.

Generazioni a confronto

Generazioni che si sono incontrate nel Centro di aggregazione Bella Piazza, dove la presentazione di un libro riesce a diventare un appassionante dibattito per discutere di precarietà, lavoro, aspettative sociali, esperienze di vita, bagagli di emozioni. Un incontro che fa parte di una lunga serie di appuntamenti culturali che l’Associazione Ginevra, motore e cuore pulsante del territorio, ha messo in agenda per coinvolgere cittadini e istituzioni, a conferma di come sia spesso la cultura – in questo caso un libro – a smuovere coscienze, dibattiti, idee.

Legami e intrecci di comunità che, grazie a Bella Piazza, cominciano finalmente a sbocciare a due passi da casa.

 

 

 

 

Alcuni momenti della presentazione (Foto di Ketty Capellupo)

 

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