Con “La stanza dei bachi” musica nuova per il Museo della Radio di Tuglie, rarità nel Sud

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TUGLIE- Non c’è niente di antiquato in quegli apparecchi esposti nelle teche, radio d’epoca ancora perfettamente funzionanti, ma anche telegrafi, telefoni, altoparlanti, libri e riviste sulla storia e la tecnica della comunicazione radiofonica. Una chicca più unica che rara nel Mezzogiorno e pertanto non poteva sfuggire a #CuntailSud: il Museo della Radio di Tuglie, in provincia di Lecce, ha anticipato i tempi di quello che anche nel Salento sarebbe poi diventato il “turismo culturale”. Prima ancora, è luogo educativo e oggi anche di sperimentazione.

Nel 1995, in occasione del centenario dell’invenzione della radio, fu una Mostra di apparecchi d’epoca a dare coraggio: fu così ammirata da favorire l’intesa tra l’amministrazione comunale di Tuglie, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia per l’acquisto della collezione di oltre cento radio che il signor Salvatore Giuseppe Micali aveva ricercato per trent’anni, allenato com’era al dettaglio in quanto capo radiotelegrafista della Marina Militare italiana. Un patrimonio diventato così di pubblica fruizione in un luogo degno d’accoglierlo: l’antico stabile annesso ad un vecchio frantoio scavato nella roccia e risalente al XVII secolo, ai margini del centro storico di Tuglie. Chiuso e abbandonato dal 1957, l’ipogeo venne acquistato dal Comune nel 1989 e recuperato assieme all’immobile poi diventato Museo della Radio.

Ora risuona una musica nuova in quegli spazi: si chiama “La Stanza dei Bachi“, in onore al famoso laboratorio-studio di Guglielmo Marconi, il progetto che, in maniera innovativa e sperimentale, ludica e coinvolgente, rivitalizza e valorizza quel Museo ingiustamente sottoutilizzato e ancora poco conosciuto. Vincitrice del bando “Luoghi Comuni” promosso da ARTI, l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Regione Puglia, la locale Associazione “Amici della Biblioteca” sta animando museo e frantoio attraverso una serie di attività e servizi che vanno dagli spazi per la valorizzazione museale, fruibili anche da un punto di vista turistico, ad un servizio a sportello per l’organizzazione di eventi relativamente al settore del wedding e delle cerimonie. Il percorso di visita e fruizione museale è rivitalizzzato attraverso percorsi diversificati di gamification: una vera e propria escape room, allestita in una delle sale del museo, e la virtual reality che rende più coinvolgente e fruibile il patrimonio museale attraverso mobile games ed esperienze digitali con la realtà aumentata. Non meno importante la parte relativa ai percorsi esperienziali attraverso forme di innovazione sociale e partecipazione inclusiva dei soggetti fragili: dai laboratori di arti figurative alle performance site-specific e alla webradio.

Non solo: dall’ottobre scorso, “La bonne nuit“, un cartellone di eventi musicali e concertistici a tema con l’allestimento del café chantant fa risuonare qui swing e jazz dei primi del ‘900. Una belle époque rivissuta anche in costume, con cene spettacolo, per riscoprire le potenzialità di un luogo unico nel Sud Italia. Dove la cultura continua ad avere lunga vita.

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