Alla scoperta di Sant’Ilario e del suo Museo di Arte Arundiana

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L’antico borgo di Sant’Ilario e il Museo di Arte Arundiana sono stati al centro dell’escursione di domenica 20 settembre 2020 organizzata dal Circolo Sva Legambiente Potenza, capofila del progetto Lake B.E.S.T. sostenuto dalla Fondazione Con Il Sud con il Bando Ambiente 2018. All’interno del comune di Atella, si tratta di una frazione incastonata in un contrafforte dell’Appennino Lucano, situato a 880 metri di altitudine.

Le tappe

La passeggiata ha preso il via presso località “Fontana dell’Acqua Rossa”, dove la guida Aigae Leonardo Mecca ha spaziato dagli aspetti naturali ai personaggi storici di questo ricco territorio. In particolare, Mecca ha mostrato al gruppo alcuni faggi con una targhetta sulla quale sono riportati i nomi di chi ha conosciuto o ha vissuto il territorio. Fra questi: Ruff (dedicato al principe Ruffo di Calabria), Stin (Giustino Fortunato), Scelzo (in riferimento ad una grotta comunemente chiamata “grotta r ‘ Scieuz’ “ utilizzata dai boscaioli come riparo durante il taglio dei boschi) e Cip e Ciop (nomignolo dato a due alberi che crescono molto ravvicinati e su cui si è notato uno scoiattolo).

Dopo aver accennato all’origine del nome del torrente Arvivo, che veniva sfruttato per alimentare dei mulini, dei quali ancora oggi c’è traccia, si sono diretti verso il cuore del borgo di Sant’Ilario. Quest’ultimo nasconde una storia molto antica data dalle numerose testimonianze. Percorrendo il perimetro di quello che un tempo era un borgo medievale, il gruppo, insieme alla guida, hanno percorso un viaggio a ritroso nell’antico Sant’Ilario. Infatti, gli escursionisti si sono imbattuti in feritoie con strombatura interna, strettoie, spigoli smussati di mura con pignone alla base che ci rimandano a degli sbarramenti, case caratterizzate da contrafforti, vicoli che portavano agli orti, passaggi obbligati, toponimi medievali, come Via Ferraria; tutti elementi che rimandano molto indietro nel tempo.

Salendo su per il borgo si sono trovati di fronte ad un pannello descrittivo, così Mecca ha descritto il gioco di carte ideato dal Maestro Franco Zaccagnino. Il gioco “Il Riscatto delle Regine” prevede 40 gigantografie, dove i personaggi storici appartenenti alla corte degli Svevi e al Brigantaggio prendono il posto dei re, dei fanti e delle regine.

Proseguendo con la passeggiata, sono giunti in un punto panoramico molto suggestivo dove la guida ha spiegato per quale motivo Sant’Ilario è considerata un’isola territoriale, perché è stato covo dei briganti e perché è sempre stato fulcro di numerose testimonianze storiche. Oltre agli aspetti storici, ha fatto riferimento ad un fenomeno fisico che interessa il Castello federiciano di Lagopesole. Mecca racconta che un gioco di luce che si crea sulla base della torre della facciata ovest del castello consentiva ai contadini di capire che si era fatto circa mezzogiorno.

Scendendo dal belvedere gli escursionisti si sono fermati ad ascoltare le vicende di un secolare e parlante Frassino meridionale (Fraxinus angustifolia sub. oxycarpa). L’albero ha raccontato la sua storia e ha aggiunto altri dettagli sull’antico borgo.

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Museo di Arte Arundiana

L’escursione si è conclusa in bellezza con la visita al Museo di Arte Arundiana del Maestro Franco Zaccagnino. L’artista, oltre a rappresentare l’anima di Sant’Ilario, con particolare riferimento alla ricerca archeologica e alla divulgazione, è un uomo che ha creato dal nulla una nuova forma d’arte. Si tratta dell’arte di lavorare l’Arundo donax, dalla terminologia scientifica canna mediterranea. Franco Zaccagnino è l’unico rappresentante artistico che ha dato alla luce opere dal valore inestimabile tant’è che l’artista ha vinto il primo premio in numerose mostre in Italia e all’estero fino a guadagnare il titolo di “Lucano Insigne” nel 2017. All’interno del Museo alcune clip hanno presentato ai visitatori questa rarissima peculiarità che difficilmente ci si aspetta di trovare in un piccolo borgo nel cuore della Basilicata. Il borgo di Sant’Ilario e il Museo di Arte Arundiana sono dei perfetti esempi di bellezza all’interno del Parco Naturale regionale del Vulture e della Basilicata.

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