Impressioni di un volontario

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In questi mesi pubblicheremo a cadenze regolari un piccolo ritratto dei volontari, impressionando con un veloce scatto le attività che si stanno portando avanti, con l’obiettivo di una narrazione condivisa che consenta una progettualità sempre più inclusiva.

Il primo contributo l’abbiamo raccolto da Ivano.

Mi sono avvicinato al progetto già nel 2019, quando – con il vecchio gruppo dirigente – si decise l’acquisto e il nome “Domu Mia”.

Dopo essermi assentato per motivi di lavoro, il riavvicinamento è coinciso con il picco del lockdown dovuto al COVID. Ho dato una mano nella raccolta delle informazioni utili per fornire la spesa alle famiglie in difficoltà. In seguito, il mio contributo ha riguardato tutta la parte d’ufficio necessaria ad organizzare documenti, foto, video fino all’inaugurazione e alla recente rassegna estiva.

L’impegno durante la prima ondata

Durante il lockdown il bisogno principale a cui abbiamo sopperito è stato quello degli aiuti alimentari. Possiamo dire che, senza dubbio, il progetto ha modificato la vita di coloro che vi hanno partecipato in un periodo di grossa crisi economica e distanziamento sociale.

Un esempio importante è quello della comunità di Monti Porceddus (sito nel comune di Castiadas, limitrofo a Muravera n.d.r): quando le persone hanno avuto possibilità di uscire nuovamente, hanno deciso di sposare in pieno il progetto di “aggiudu torrau” dando un aiuto importante nella conclusione dei lavori alla struttura di Domu Mia.

Il quartiere

Un altro aspetto che mi sembra importante sottolineare è più recente. Grazie alla programmazione estiva nel vecchio quartiere di Sekkeregoni, anche la parte antica di Muravera è molto più vitale.  Vari abitanti del rione stanno partecipando alle attività e, sicuramente, con il passare del tempo il numero aumenterà e renderà ancora più vivo il rione, riscoprendo anche qualche antica tradizione.

Il mio lavoro mi ha tenuto lontano da casa per tanto tempo e, quando rientravo, il tempo per stare in paese era molto limitato, al massimo 2 mesi.

Far parte del progetto mi ha permesso di scoprire alcune cose che non conoscevo e riapprocciarmi ad alcune persone del paese.

 

Cosa mi aspetto nel futuro?

In questi mesi sarò nuovamente fuori per lavoro, a Domu mia auguro sicuramente un buon proseguimento nelle attività visto che ora partiranno tutta una serie di progetti che l’animeranno ancora di più. Ovviamente, nonostante la lontananza darò il mio supporto oltre a qualche idea (sperando sia realizzabile). 

Mi auguro di trovare Domu Mia più viva che mai con un gruppo rodato, tanti volontari e il suo ambiente accogliente, che è sicuramente uno dei suoi punti di forza.

 

Ivano Santus

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