L’esperienza delle visite in azienda

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Alla conclusione della prima parte del ​​per/corso di in/formazione di “BeeDINI – Vizzini 2030″ a cura del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania tenutosi al Castello – ex carcere mandamentale di Vizzini, si è aperto un nuovo capitolo riguardante il rapporto con il territorio e la conoscenza di alcune realtà produttive esistenti. Si è così intrapreso un percorso che ha attraversato diverse esperienze del mondo produttivo e imprenditoriale, ciascuna caratterizzata da una peculiarità in grado di comporre, insieme alle altre, un quadro del territorio in cui i nuovi imprenditori si troveranno a operare, ma anche in grado di fornire spunti e idee per nuove attività o per proseguire attività consolidate dalla tradizione.

La prima azienda con cui i partecipanti si sono confrontati nel mese di aprile, è l’azienda agricola Allevabio nel territorio di Vizzini (CT), azienda ad indirizzo cerealicolo-zootecnico con un’estensione di circa 300 ha, dedicati all’allevamento di bovini (soggetti meticci ad attitudine alla carne e un piccolo nucleo di bovini di razza Modicana), suini neri, galline siciliane, cavalli orientali, con metodi biologici e rispettosi del benessere animale. L’allevamento è condotto allo stato libero ed è sostenuto da un virtuoso ciclo in cui i terreni forniscono l’alimento agli animali e ricevono concime utile per le colture dell’anno successivo. Parole chiave delle attività dell’azienda: tutela del paesaggio; rispetto dell’ambiente; valorizzazione del patrimonio genetico siciliano; valorizzazione dei prodotti e marketing con contatti nel circuito della ristorazione di alto livello (chef e ristoranti stellati).

Nel solco della tradizione opera, invece, l’azienda Cannizzaro. Azienda olivicola adagiata sulle colline nei pressi del centro abitato di Vizzini, possiede un impianto di alberi che raccontano la vita stessa del titolare, che durante la visita ha paragonato uno degli ulivi secolari alla sua stessa famiglia. La cura delle piante, il rispetto della natura e la tutela delle antiche tradizioni sono alla base dell’attività aziendale e di un patrimonio che vuole essere tramandato e reso noto ai più giovani.

Nella stessa giornata, il 20 aprile, è stato possibile conoscere un giovane appassionato imprenditore, Marco Sammartino, che ad un certo punto della sua vita ha lasciato un lavoro sicuro per seguire la sua idea di mettere su un’impresa che fosse in sintonia con i cicli naturali. L’azienda Sammartino è nata da un capannone per l’allevamento di galline ovaiole, trasformandosi e crescendo pian piano e sempre più incarnando un modello di produzione circolare dove l’allevamento delle galline fornisce letame per la concimazione dei prodotti orticoli, delle piante aromatiche, venduti presso la stessa azienda, e dei prodotti che vengono reimpiegati nell’allevamento stesso. In questa azienda attività imprenditoriale e vita personale si fondono e diventano un tutt’uno.

Ancora diversa l’esperienza vissuta nell’azienda Arcolaio, gestita da una cooperativa sociale con la finalità di consentire l’inserimento dei detenuti, giovani immigrati e altre persone svantaggiate nel mondo del lavoro.

L’azienda consta di un laboratorio presso il carcere di Siracusa, dove vengono confezionati prodotti dolciari, e di un terreno coltivato a piante aromatiche, in territorio di Noto (SR), da coloro che hanno iniziato un percorso di inserimento nel mondo del lavoro. La cooperativa sociale Arcolaio è inserita in una rete con aziende e strutture che operano nello stesso ambito e rappresenta, per i partecipanti al progetto BeeDINI, un esempio di contatti e connessioni per portare avanti il proprio percorso, nonché un punto di riferimento utilissimo per le eventuali imprese che volessero costituirsi.

Il rapporto con il Gruppo di Azione Locale (GAL) del territorio, la voglia incessante di crescere e migliorare tecniche e procedure sono state bene evidenziate durante la visita all’azienda Monterbe, a Palazzolo Acreide (SR), che produce distillati dalle erbe del territorio ibleo ma anche dal miele, ottenendo prodotti di assoluto pregio.

Nello stesso giorno, è stato possibile a Solarino (SR) visitare l’azienda apistica di Michele Oliva, una grossa azienda dove la filiera del miele è completa: dall’allevamento in apiario alla raccolta dei melari fino alla smielatura effettuata con macchinari all’avanguardia adatti a gestire una produzione importante. Oltre al processo produttivo del miele, è stato possibile conoscere la tecnica del picking per trasferire le larve nei cupolini nella fase iniziale dell’allevamento di api regine.

Infine, a maggio, l’ultima visita è stata effettuata a Scordia (CT) presso l’azienda Rete in Campagna che punta tutto sull’innovazione, sui servizi ai propri soci, sulle possibilità offerte dai nuovi metodi di vendita online, supportati da una piattaforma molto ben organizzata e da un gruppo di giovani imprenditori.

Se si volesse racchiudere in poche parole quanto appreso dalle esperienze in aziende, si potrebbe dire: biodiversità, tutela e rispetto del territorio e degli animali, senso delle tradizioni ma anche spinta incessante all’innovazione e alla ricerca di un’agricoltura più attenta all’ambiente ma anche agli aspetti sociali.

Fotografie di Luigi Calmo e Valentina Riggio.

 

 

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