Posada brucia ancora: ennesimo incendio che riapre ferite non ancora sanate

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Anche quest’anno scriviamo una brutta pagina della nostra storia, la Sardegna è stata devastata dal fuoco, con 42 incendi che tra domenica e lunedì hanno interessato quasi tutto il territorio regionale.

Uno di roghi più devastanti ha investito i territorio di Posada e Siniscola domenica 6 agosto. La zona più colpita è stata la borgata di Monte Longu dove le fiamme hanno devastato abitazioni, aziende agricole capannoni e portato all’evacuazione 1600 persone.
Il fuoco ha inoltre investito il potabilizzatore di Posada lasciando senza acqua potabile, per oltre 24 ore, tra le 12mila e le 14mila persone, residenti e turisti.

La prevenzione degli incendi boschivi è uno dei principali temi del progetto Acqua e fuoco. Dalle cicatrici del passato la mappa per un futuro al riparo dai rischi nel parco di Tepilora’, con il sostegno della Fondazione con il Sud (qui la scheda), che è attivo proprio sul territorio di Posada, e, sempre a Posada, Legambiente Sardegna ha appena attivato un nuovo progetto finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con il Ceas e coordinato da Forestas, per ribadire ancora una volta, che la chiave per prevenire incendi e dissesto idrogeologico è l’educazione. Solo mettendo l’azione educativa al centro dei nostri progetti riusciremo a prevenire altri disastri. La vera prevenzione si deve far costruendo cultura.

Abbiamo bisogno di creare una cultura diffusa, e lavorare nei territori per far crescere la consapevolezza che gli incendi, che nella maggior parte dei casi sono dolosi, recano un danno a tutti. Una perdita in termini ecologici, per tutti gli ecosistemi distrutti; economici, per i flussi turistici persi; e collettivi, per il paesaggio irrimediabilmente compromesso.

Le immagini del territorio devastato dal fuoco

 

 

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