Rifiutiamoci! Piccoli suggerimenti per ridurre i rifiuti domestici

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In questi giorni molto particolari, il mio pensiero ricorrente  è stato immaginare la Terra come un malato in terapia intensiva, intubata e il cui torace si gonfia e si sgonfia cercando di resistere e di alitare aria per non morire!

Tutti ci auguriamo che ce la faccia ad uscire da questa condizione di avvelenamento in cui è stata arrogantemente costretta, attraverso un comportamento scellerato dell’uomo e dalle sue idee di una economia che guarda solo al profitto.

In tutto questo, però, chiediamoci noi cosa possiamo fare …

Un buon punto di partenza potrebbe essere quello di produrre meno rifiuti nelle nostre case. Ci sono, in rete centinaia di soluzioni … noi come G.A.S. ci stiamo già sforzando, in questi ultimi anni, di sperimentare semplici comportamenti che possono diventare qualcosa di importante se fatti su larga scala.

Sono piccoli passi … non abbiamo la presunzione di essere perfetti, ma soltanto la consapevolezza che le nostre scelte possono davvero contribuire al benessere del nostro pianeta, al nostro e soprattutto a quello delle future generazioni.

Partiamo, quindi, da questi piccoli passi … prendiamoli come sfida personale e ricordiamoci che anche solo uno di questi cambiamenti può avere un enorme impatto dal punto di vista ecologico:

  • Riempiamo la bottiglia (oppure la brocca, la borraccia)

Provate a calcolare quante bottiglie di plastica si buttano ogni giorno, ogni settimana, ogni mese (soprattutto se si è in viaggio). Un piccolo esempio: la nostra comunità parrocchiale è composta da circa 5.000 famiglie. Se ognuna consuma 12 bottiglie alla settimana, in un anno se ne acquistano 12.960.000 … un numero altissimo! Di tutta questa plastica, solo il 20% viene riciclata. Il resto finisce nel mare, nei fiumi  e sotto terra.

L’alternativa:

In casa, utilizziamo una brocca o una bottiglia di vetro e riempiamola con l’acqua del rubinetto.

 Le nostre città possono vantare un’acqua buona e controllata. Per i viaggi e per quando siamo fuori casa, prendiamo una borraccia in acciaio, che sia leggera e facilmente ricaricabile. Scegliere di riempire la bottiglia non è solo ecologico, ma anche comodo ed economico. Se proprio quella del rubinetto non piace, preferiamo le bottiglie in vetro che poi vengono riutilizzate.

  • Evitiamo gli usa-e-getta

Siamo circondati da oggetti come piatti, bicchieri, tovaglioli e fazzoletti che vengono utilizzati solo una volta prima di finire nella pattumiera. Ormai l’usa-e-getta rappresenta la normalità, ma fino a pochi anni fa tutti avevano in tasca un bel fazzoletto di stoffa. I prodotti ‘riutilizzabili’ sono non solo più salutari per l’ambiente, ma anche per il nostro portafoglio! E sicuramente in casa tutti abbiamo già a disposizione la maggior parte di questi oggetti.

L’alternativa:

Ogni oggetto usa-e-getta ha un’alternativa ‘durevole’: es. piatti e pirofile di porcellana, bicchieri di vetro, fazzoletti e tovaglioli di stoffa.

Iniziamo riflettendo su quali prodotti incidono maggiormente nei vostri rifiuti, scegliamone uno per iniziare e sostituiamolo. Man mano che gli usa e getta finiscono, rimpiazziamoli con quelli “duraturi”.

Per le feste dei bambini, compriamo piatti e bicchieri in plastica rigida di quelli che si possono lavare e riutilizzare … magari prestandoceli anche tra amici!

 

 

 

 

 

 

  • Portiamo con noi la borsa della spesa, sacchetti che già abbiamo in casa

Dal 2018, tutti i sacchetti sono stati sostituiti da quelli in mater-b e sono a pagamento. Cominciamo a rifiutare i sacchetti al supermercato, e se possibile anche quando facciamo shopping.

L’alternativa:

Borse di stoffa, sacchetti a rete: portiamo sempre con noi delle borse di stoffa … non pesano, occupano poco spazio, e saremo pronti per ogni evenienza; ce ne sono di belle e colorate, con stampe o scritte.

Per chi ha un po’ di familiarità con ago e filo, si possono riciclare vecchi scampoli di stoffa e farne di nuove.

 

 

 

 

 

  • Acquistiamo sfuso!

I negozi “alla spina”, ovvero quelli che vendono prodotti sfusi, si stanno ormai diffondendo sempre di più. Al momento, però, può capitare che non tutti hanno questo tipo di negozio a portata di mano. Non dobbiamo scoraggiarci, perché si possono fare scelte consapevoli anche in un supermercato o nel negozio sotto casa, acquistando prodotti privi di packaging.

L’alternativa:

Scegliamo sempre frutta e verdura sfusa: evitiamo le confezioni di polistirolo o quella già lavata e tagliata in scatole di plastica. Usiamo i nostri sacchetti di stoffa/rete o prezziamo alcuni prodotti direttamente (le banane hanno veramente bisogno di un sacchetto?). 

  • Ripariamo ciò che rompiamo

Ti costa meno comprarlo nuovo che aggiustarlo”. Quante volte ci siamo sentiti dire questa frase? Ormai è consuetudine, eppure la maggior parte delle volte la riparazione è la scelta migliore nel lungo termine. Quando qualcosa si rompe, valutiamo bene se veramente conviene gettarlo nella spazzatura, pensando anche al danno che si crea all’ambiente.

L’alternativa:

Aggiustare un oggetto rotto non solo spesso è più economico che comprarne uno nuovo (dipende dall’entità del danno ovviamente!), ma potrebbe dare anche lavoro a un piccolo artigiano dando un grande contributo all’economia locale, invece che alla grande distribuzione. 

  • Conserviamo e congeliamo nei contenitori rigidi

Presi da impegni di lavoro, spesso si è costretti ad organizzare in anticipo i propri pasti e il congelatore può essere il nostro migliore alleato. Meglio però non utilizzare i sacchetti (che si romperanno il più delle volte), ma preferite i contenitori rigidi, riutilizzabili all’infinito.

L’alternativa:

Al posto dei sacchetti per il congelatore, possiamo usare i contenitori di vetro, acciaio (o plastica se già ne possedete – qui non si butta nulla!). Anche barattoli di vetro con cui si è acquistato fagioli o ceci lessi possono essere riciclati per questo uso! 

  • Preferiamo prodotti a Km 0 acquistati da produttori locali

Sforziamoci di acquistare quello che serve veramente, di ridurre i nostri consumi e soprattutto di non accumulare. Riguardo al cibo, cerchiamo il più possibile di acquistare prodotti locali per ridurre anche l’inquinamento provocato dal trasporto delle merci su lunga distanza, e di capire che le piccole attività imprenditoriali se non hanno il nostro sostegno muoiono, per le logiche del solo profitto cui sono inspirate le multinazionali che  comandano il mercato mondiale. 

L’alternativa:

Prima di comprare chiediamoci se ne abbiamo veramente bisogno. Verifichiamo quello che abbiamo in casa e consumiamo quello che già abbiamo a disposizione, imponendoci a non comprare nulla se prima non avremo finito le scorte. Uniamoci e formiamo un G.A.S., un Gruppo di Acquisto Solidale, acquistiamo da fornitori locali che non utilizzano diserbanti o concimi chimici: favoriremo i piccoli produttori locali che, tra gli altri vantaggi, consegnano senza imballaggi ma in ceste che poi vengono riutilizzate.

 

 

 

 

 

In sostanza, ci dobbiamo chiedere come vivere consumando meno in ogni momento della nostra vita.

Ma veramente crediamo che dopo questa angosciante esperienza che stiamo vivendo ci serve tutto quello che avevamo prima?

Io penso di no. La privazione delle libertà individuali ci porterà in futuro a stabilire le nostre priorità che saranno e dovranno tendere verso una vita più sobria, autentica, in cui le relazioni e la solidarietà umana saranno un volano per accelerare un cambiamento nei confronti del Sud del mondo e della nostra Amata e Unica Terra.

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