Una Speranza di Sala Consilina apre la sua Fattoria ed i suoi laboratori agli ospiti SAI

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È operativo dallo scorso mese di novembre il progetto SIPROIMI/SAI che vede insieme l’associazione “Una Speranza Odv” di Sala Consilina, già impegnata da anni nell’integrazione delle persone con disabilità, e la Cooperativa Sociale “Tertium Millennium” che per conto del Comune di Padula gestisce i servizi del Progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione). L’obiettivo è quello di promuovere percorsi di piena integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati.

Il presidente di “Una Speranza”, don Vincenzo Federico, e il presidente della Cooperativa sociale “Tertium Millennium”, Antonio Calandriello, hanno stipulato un protocollo d’intesa per realizzare iniziative che possano aiutare ad integrarsi nel tessuto sociale locale gli ospiti del progetto SAI del Comune di Padula. Infatti, tra le finalità del Progetto SAI vi è anche quella di dare vita alla costruzione e al rafforzamento delle reti territoriali, con gli attori locali che possano essere funzionali al sostegno dei progetti di accoglienza e, al tempo stesso, dei percorsi personalizzati dei singoli beneficiari, attraverso la possibilità di avvalersi delle competenze e dei servizi presenti su questo territorio a sud della provincia di Salerno.

L’Associazione Una Speranza Odv assume un ruolo di primo piano in quanto costituisce uno dei soggetti sociali che sa esprimere una notevole rilevanza educativa e sociale della comunità locale.

L’Associazione Una Speranza coinvolgerà gli ospiti del SAI di Padula nelle attività della Fattoria Sociale, in particolare nelle attività dell’Orto Sociale “Seminiamo speranza raccogliamo futuro”, attività quotidiana rivolta alla produzione di ortaggi nei terreni che circondano il Centro per disabili di Sala Consilina. Una prima prova è stata la raccolta delle olive. Inoltre, i migranti saranno impegnati  nelle attività della Fattoria didattica in occasione di visite studentesche, per favorire la loro integrazione. Gli ospiti della rete SAI saranno coinvolti, come già avvenuto, nei laboratori di cucina presso la sede dell’Associazione Una Speranza.

Il cibo è uno strumento straordinario e immediato di dialogo tra culture diverse, tra chi viene accolto e la comunità ospitante. Di fronte al cibo e alla tavola le distanze si accorciano notevolmente.

 

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