Parole sotto sale: nel Salento l’evento per riflettere sul linguaggio e la guerra

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SPONGANO- “Essere consapevoli del ruolo delle parole equivale ad essere liberi”: è questo il filo conduttore di “Parole“, l’evento letterario che esplora l’importanza del linguaggio e della comunicazione come strumento di costruzione dell’identità e del pensiero.

Nella settimana di Pasqua, mercoledì 13 aprile, alle ore 19.30, a Spongano, in provincia di Lecce, si aprono le porte del Centro di aggregazione giovanile per ospitare il nono e penultimo appuntamento di “Letti in Piazza“. E’ questa una delle azioni del progetto “Leggere tra due mari” che, coordinato da Libera Compagnia Teatrale Aradeo e Amici della Biblioteca di Tuglie, sta promuovendo il ruolo sociale delle biblioteche pubbliche salentine, con il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Centro per il libro e la lettura e il patrocinio di Aib-Associazione italiana biblioteche.

L’evento del 13 aprile parte dal libro di Claudia Fabris “Parole sotto sale. Piccolo vocabolario poetico”,  edito da AnimaMundi. Partendo da ogni lettera dell’alfabeto, l’autrice associa una parola che diviene poi il titolo di una poesia. Dalla genesi di questo processo si dipana, poi, il resto delle riflessioni e delle letture pubbliche ad alta voce, proposte, come negli obiettivi di “Letti in Piazza” con finalità di promozione interculturale, anche attraverso iniziative di prestito locale e suggerimenti di lettura, attraverso modalità nuove, che superino la disaffezione al libro soprattutto tra i più giovani.

Come spiega Martina Stefanelli, che ha curato l’evento per conto dell’Unione dei Comuni Andrano Spongano Diso, partner di Leggere tra due mari, “nella prima parte dell’evento si presenterà il libro di Claudia Fabris, mettendo in evidenza il punto di vista della poetessa e andando a scandagliare le ragioni per le quali ha deciso di scrivere un libro che appare come un ricettacolo di suoni e parole. Successivamente, saranno lette poesie dal libro (Solitudine, Infinito, Io, Vino, L’asso di spade, Mio, Bellezza) registrate in alcuni luoghi affini a quanto scritto nelle descrizioni dell’autrice e si discuterà circa il ruolo della parola, intesa non solo come suono o mezzo di comunicazione, ma come segno e simbolo che produce effetti concreti nella realtà”.

Altre poesie, dal titolo Violare, Persona, Distruzione, Ribellarsi, Resistenza, saranno  il pretesto per un dialogo con il pubblico sulla guerra tra Russia e Ucraina e di come le parole sono state usate per far scoppiare e giustificare questo conflitto.  Sarà anche proiettata l’intervista ad un giovane studente che è stato al confine con l’Ucraina per fare il traduttore e che, tramite un’associazione, ha agevolato l’accoglienza dei profughi in Italia.

L’intento di questo evento – spiega ancora Stefanelli – è far comprendere che il linguaggio non è uno strumento neutro che utilizziamo per esprimerci e per comunicare con gli altri. Le parole hanno un loro peso e potere e per questo sono in grado di incidere profondamente nella realtà che ci circonda. Le parole contano, le parole creano, le parole difendono, le parole hanno veramente il potere di cambiare le sorti degli esseri viventi e lo sa bene chi le conosce, le teme, le scova“.

Info: 388/4916826

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