Il sogno di “Hopeificio”: l’economia dello scarto che diventa economia di lavoro ed inclusione sociale

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«In passato mi sono sempre occupato di agricoltura facendo assistenza tecnica alle aziende agricole dell’alto tavoliere. In campo mi sono sempre scontrato con i luoghi comuni e con la mentalità che metteva al centro il profitto e in secondo piano la tutela ambientale e il rispetto per i lavoratori del settore bracciantile di capitanata. Quando mi proposero di seguire il progetto “Hopeificio” fui subito entusiasta e pensai che finalmente avrei potuto spendere le mie competenze in materia di assistenza tecnica per l’agricoltura biologica». Francesco Di Lucia ha seguito tutte le fase del progetto “Hopeificio”. In qualità di agronomo, è la figura che insieme agli operatori sta accompagnando i ragazzi con disabilità psichica coinvolti nell’iniziativa di inclusione sociale all’acquisizione di competenze professionali spendibili anche nel mercato del lavoro. La sua è una posizione privilegiata per conoscere e riflettere meglio sull’evolversi dell’attività che passo dopo passo sta contribuendo a perfezionare il loro percorso di formazione teorica e pratica connesso al ciclo produttivo dell’olio extravergine che prevede: potatura, raccolta delle olive, molitura ed imbottigliamento dell’olio.

«Lavorando a stretto contatto con i destinatari del progetto – scrive Francesco Di Lucia – sono riuscito finalmente a vedere realizzata l’idea che il lavoro serve alle persone per la loro emancipazione, cosa che purtroppo nelle aziende agricole del sud non si verifica perché si continua a concepire il lavoro come mero strumento di sfruttamento. In “Hopeificio” siamo un gruppo compatto senza caporali, ognuno conosce le possibilità dell’altro e si coopera affinché i nostri oliveti producano il miglior olio possibile a prescindere dalla quantità. Credo che stiamo facendo un lavoro che lascerà un’impronta decisiva sulle scelte aziendali del foggiano, perché abbiamo dimostrato che è possibile realizzare una bottiglia di olio con caratteristiche eccellenti avvalendosi di persone con disagio sociale, rispettando l’ecosistema e l’ambiente e valorizzando le competenze di giovani che altrimenti sarebbero costretti a emigrare».

Merito, dunque, del lavoro svolto con la cooperativa sociale Ortovolante, su iniziativa promossa dalla cooperativa sociale Medtraining di Foggia, in collaborazione con i Comuni di Chieuti e Serracapriola, e sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD nell’ambito della terza edizione del “Bando Socio Sanitario”. Dal loro lavoro e dal loro impegno infatti è nato “Volío”, l’olio extravergine d’oliva dal gusto dell’inclusione sociale e lavorativa, che ha l’obiettivo di rafforzare l’offerta di servizi rivolti a persone con disabilità psichica e contrastare lo stigma nei confronti di quanti affetti da questa forma di disagio. A partire proprio dall’inserimento lavorativo, sulle loro capacità professionali. «L’ambizione è quella di far diventare economia quello che dall’economia del profitto e dello sfruttamento ambientale è stato scartato, la nostra caparbietà sta dimostrando che a sud abbiamo bisogno di dare opportunità a chi non le ha mai avute» conclude Di Lucia.

Agricoltura biologica, innovazione ed inserimento socio-lavorativo, sono le parole d’ordine dell’iniziativa che adesso si preparare ad affrontare la nuova sfida: la realizzazione su terreni di proprietà dell’ASP “Castriota e Corroppoli”, tra Chieuti e Serracapriola, di un frantoio che ha l’obiettivo di chiudere la filiera corta di produzione ed effettuare, oltre alla raccolta delle olive, anche la molitura e l’imbottigliamento che quest’anno sono state svolte presso un frantoio esterno.

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