Per fare un fiore … ci vuole il seme!
di gasmetherghe
Per Fare un Fiore…ci vuole il seme!
Bene … oggi siamo arrivati al momento clou del nostro percorso! Sì, perché per fare un fiore, l’elemento fondamentale è la presenza di un seme.
Il seme rappresenta il nuovo organismo in embrione che, grazie alla cura, potrà germogliare in una nuova vita.
Il fiore, infatti, è il prodotto della riproduzione gamica, cioè sessuata: l’individuo si forma per la fusione di due gameti (cellule sessuali) che provengono da un organismo maschile ed uno femminile e che forniscono, ciascuno, la metà del corredo cromosomico presente nella specie.
E’ questo metodo di riproduzione che garantisce la variabilità genetica, tanto importante per la capacità di adattamento a nuovi ambienti!
Ci sono alcune piante che sono in grado di riprodursi anche per via agamica (cioè non sessuale), ad esempio attraverso gemme o talee. In questo modo, però, l’individuo che si forma è un clone geneticamente identico al “genitore”.
Sappiamo che un organismo si definisce vivente quando svolge un ciclo: nasce, cresce si riproduce ed infine muore.
Il seme, quindi, viene liberato nel suolo da un frutto maturo ed avvia, nelle opportune condizioni di terreno, umidità e temperatura, lo sviluppo di una nuova pianta.
Ed ecco che arriviamo al nostro seme … che, in realtà, ha una struttura complessa: presenta una cuticola di rivestimento, il tegumento, che protegge le parti interne; sotto il tegumento troviamo i cotiledoni (1 o 2) che rappresentano strutture di riserva in grado di fornire all’embrione il nutrimento nelle prime fasi di vita. E proprio tra i cotiledoni c’è l’embrione, che è la pianta in via di sviluppo, in cui è già possibile vedere gli abbozzi della radice, del fusto e della foglia.
Interessante, vero? E allora è arrivato il momento di sperimentare … dobbiamo, però, procurarci semi da frutta, legumi ed ortaggi che normalmente troviamo in casa. Una parte dei semi saranno osservati prima di piantarli, gli altri invece li semineremo direttamente.
Iniziamo, ora, il nostro laboratorio …
OSSERVAZIONE
Possono essere utilizzati tutti i semi, ma io suggerisco i legumi (dicotiledoni) che germinano in tempi brevi e danno quindi la soddisfazione di vedere presto il risultato della osservazione.
Si bagnano alcuni dischetti di ovatta e si pongono in un contenitore; si poggiano i semi sui dischetti (1) e si ricoprono con un secondo dischetto umido (2).
Già il giorno successivo sarà possibile verificare che il tegumento si è spaccato e che una piccolissima radice fa capolino tra i cotiledoni (3). In un paio di giorni la radice si allungherà e appariranno le prime foglioline (4 e 5). La piantina, dopo l’osservazione, potrà essere piantata in terreno per continuare la sua crescita.
COLTIVAZIONE
Per iniziare la crescita basta un poco di terreno ed un piccolo vaso. Se non si dispone dei vasi piccoli, si possono usare i gusci di uovo; in questo modo il seme non sarà sotterrato troppo profondamente e la piantina potrà presto fuoriuscire. Quando il germoglio sarà spuntato, sarà possibile fare un rinvaso sfruttando il fatto che le radici avranno creato una rete che trattiene il terreno. Nel caso del guscio basterà romperlo e sotterrarlo insieme alla pianta. Non dimenticate di contrassegnare le piantine con una piccola etichetta e … il gioco è fatto!
Altre idee le potete trovare qui.
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