La centralità dei margini

L'avvio delle attività

Un sabato mattina diverso

Sono quasi le 9, oggi che è sabato, l’appuntamento per lavorare in campagna è presso i cancelli di Casetta Lazzaro, il centro di formazione della Fondazione Div.ergo-onlus. Ci sono quasi tutti e Weiß, il pastore maremmano padrone di casa fa l’appello, annusando chi entra ad uno ad uno, scorrazzando entusiasta, da una parte all’altra, cercando di indovinare chi dei volontari oggi gli ha portato la carne. Oggi è il turno di Gianmarco passare dal macellaio che aveva messo da parte un po’ di scarti.

Gianmarco ha già preso posto, insieme ad altri, nel cerchio di pietre che li attende all’ingresso. E’ qui che ci si raduna per i saluti e la divisione dei compiti. Il clima è allegro e chiassoso fino a quando ci si siede tutti in cerchio e ci si guarda in faccia, lasciando la parola a Vito, uno dei responsabili. Oggi ci sono a lavorare i giovani Lucio, Stefano e Gianmarco, freschi di contratto e pronti a cominciare, Alessandro e Nicola, soci della cooperativa sociale Filodolio, alcuni volontari adulti e infine Alessandro e Marco che ogni sabato vengono anche loro a dare una mano, sotto la guida dei responsabili.

A ciascuno il proprio lavoro

Vito, dopo aver illustrato il programma dei lavori da svolgere per la mattinata, affida i rispettivi compiti a gruppi di due o tre; quindi invita Alessandro a guidare il grido di incitamento al lavoro, rito di inizio in stile Marines, di sicuro efficace per accendere gli entusiasmi e stimolare lo spirito di corpo.
Seguendo un primo gruppetto, arriviamo alla serra posta nella radura tra la pineta e gli alberi di limone. Qui Gianmarco ci mostra le sue giovani creature: sono decine e decine di vaschette da cui spuntano – fitte fitte – tenere foglioline. Si tratta di una coltivazione di micro-ortaggi: sono piantine giovani di carote, rucola, chia, che vengono raccolte a pochi giorni dalla germinazione ed hanno per questo alte capacità nutritive. Il nostro ortolano ci spiega di essersi occupato personalmente di queste piantine, con i suoi amici, che ci nomina ad uno ad uno.  Ma da alcune settimane, dopo la firma del suo primo contratto di lavoro, lui si sta recando con i suoi colleghi presso i terreni in corso di bonifica per dissodarli e rimetterli a coltura. Lì, spiega ancora Gianmarco, si coltiveranno alcune varietà locali di legumi, il topinambur e lo zafferano.

Curiosando qua e la

Lasciata la serra, mentre ci spostiamo verso l’orto, ci imbattiamo sul viale in Lucio con un bicchiere d acqua in mano. Ci spiega che è un po raffreddato e attende che l’aspirina effervescente si sciolga del tutto per poter bere. Anche lui ci rivela con soddisfazione di aver da poco firmato il suo primo contratto di bracciante agricolo con la cooperativa Filodolio. Finalmente le sue giornate non trascorreranno più a casa tra computer e playstation e, addirittura, alla fine del mese ci sarà anche lo stipendio.
La conversazione viene interrotta da Nicola, il suo tutor di oggi, che lo richiama all’ordine; è tempo di bere la sua aspirina e di prendere la carriola perché c’è da lavorare.
Arrivati all’orto troviamo al lavoro il giovane Stefano, vanga in mano, ben contento di fermarsi per venire a scambiare quattro chiacchiere, non senza il disappunto del suo tutor Alessandro. Stefano spiega che Alessandro gli sta insegnando le operazioni di concimazione con la pollina, ottima per far crescere bene le verdure, ma è puzzolente. Stefano non manca di ringraziare il suo insegnante e di ricordare che è contento di lavorare con Gianmarco e con Lucio.
Nel frattempo siamo arrivati già a metà mattina ed è il momento della pausa merenda che oggi viene immortalata con una bella foto di gruppo.


Il progetto Utilità Marginale

Il progetto Utilità marginale, promosso dalla Fondazione Div.ergo-onlus, prende in prestito il nome da un concetto dell’economia neoclassica, assumendo però un significato del tutto diverso: si tratta di un programma di agricoltura solidale per il recupero e la valorizzazione di terreni incolti e abbandonati del territorio di Lecce. Esso abilita al lavoro, attraverso una formazione specifica ed un accompagnamento costante, persone con disabilita intellettiva che sono, per la loro condizione, normalmente escluse da ogni circuito produttivo. Tale progetto mira a mettere insieme il recupero di colture tradizionali e del patrimonio rurale locale con la sperimentazione di modelli innovativi di integrazione sociale e lavorativa di persone con disabilità, con il coinvolgimento di adolescenti e giovani volontari.
Sostenuto da Fondazione con il Sud e da Enel Cuore Onlus, nell’ambito del bando Terre colte 2017, è sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari – Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (DiSSPA), la Cooperativa Sociale Filodolio, l’Associazione di volontariato C.A.Sa., Èspero, spin off dell’ Università del Salento, l’Azienda agricola Pezzuto – Zafferano del Salento e la CIA Lecce.

Casetta Lazzaro

La fase formativa del progetto, sia per gli operatori volontari che per le persone con disabilità intellettiva si svolge nel parco di casetta Lazzaro, una villetta immersa nel verde di proprietà della Fondazione Div.ergo-onlus che si trova a metà strada tra la città di Lecce ed il mare. Qui si è tenuto il primo open day di avvio del progetto Utilità marginale al quale hanno partecipato oltre centocinquanta persone, guidate a piccoli gruppi anche dai nostri Lucio, Gianmarco e Stefano alla scoperta delle varie fasi del progetto, nonché alla degustazione dei primi micro-ortaggi prodotti in serra.

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