Pubblicati i dati genetici di popolazioni di farnia (Quercus robur L.) europee.
di legambientemontalbano
Vi proponiamo un articolo scientifico appena pubblicato e liberamente accessibile sulla rivista internazionale Diversity and Distributions (qui la versione on-line), realizzato da Camilla Avanzi e Andrea Piotti (CNR-IBBR Sesto Fiorentino). Nel lavoro vengono presentati dati genetici di popolazioni di farnia (Quercus robur L.) presenti nei vs. ambiti territoriali e oggetto di attività di ricerca di progetti nazionali ed europei. Parte dei dati sono stati raccolti durante il progetto L’ultima foresta incantata” all’interno del bosco Pantano di Policoro dove si trova la popolazione più a sud d’Europa.
Il lavoro indaga la diversità genetica e la passata storia demografica della specie nell’areale di distribuzione italiano (745 farnie caratterizzate geneticamente da 25 popolazioni), e discute i risultati nella prospettiva di orientare future strategie di conservazione della specie, con particolare enfasi sull’attuale distribuzione di boschi da seme e Genetic Conservation Units.
La distribuzione della diversità genetica della farnia in Italia mostra una notevole complessità, come riscontrato in altre specie forestali. Come chiaramente mostrato, esistono tre principali gruppi genetici differenziati nelle aree campionate: un gruppo genetico tipico del sud Italia, ormai relegato quasi unicamente nel nucleo del Bosco Pantano di Policoro, un complesso gruppo genetico presente in Italia centrale e caratterizzato al suo interno da ulteriori sotto-gruppi (pannello 3c) e, infine, un gruppo estremamente omogeneo dal punto di vista genetico che caratterizza l’intero Bacino padano-veneto. L’Italia centrale, oltre a essere l’area con la maggiore complessità nella strutturazione genetica, ospita popolazioni con elevata diversità genetica.
La peculiare distribuzione della diversità genetica riscontrata richiede una revisione delle aree di tutela e delle strategie di conservazione ex-situ della specie, tra cui la raccolta di semi per opere di forestazione, come ulteriormente discusso in un articolo dedicato, anch’esso allegato, pubblicato in parallelo sulla rivista Biological Conservation e disponibile on-line qui.
In qualità di Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale CNR-IBBR, i ricercatori provvederanno a trasmettere queste interessanti novità ai Ministeri competenti e a tutti gli Enti interessati alla tutela, conservazione e gestione delle risorse genetiche forestali.
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