Alla scoperta dell’arte dell’intaglio con Pietro Sasso

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Pietro Sasso lavora il legno da quando aveva 8 anni. Suo padre era ebanista e da subito notò la passione del figlio. Lo mandò a bottega dallo scultore Guido Torretta dove apprese a intaglaire il legno per mobili di vario genere. L’intaglio del carretto lo apprese più tardi nel tempo, osservando il lavoro di altri artigiani. Oggi svolge questo mestiere nel tempo libero, all’interno del suo laboratorio di via Spadafora e, nonostante il suo desiderio di riposo, non smette mai di lavorare per soddisfare le richieste che gli arrivano da tutta la città e dintorni. Le commissioni non riguardano solo le tradizionali parti del carretto come chiavi, sponde e raggi delle ruote, ma possono spaziare dagli intagli delle “vare” (i carri votivi dedicati a santi o alla Madonna) alla realizzazione di teste e altre parti dei “pupi” (le marionette utilizzate nel tradizionale teatro siciliano a loro dedicato), statue moderne etc. Per fortuna la tecnica di intaglio è cambiata nel tempo e non sempre è necessario intagliare il legno interamente a mano. Alcuni macchinari come il pantografo hanno permesso di velocizzare il lavoro. Questo permette di riportare il disegno sul legno che poi va rifinito e levigato. Il risultato non è eccellente come quello dell’intaglio a mano, ma in alcuni casi i vantaggi sono notevoli in termini di tempi di lavoro e costi.

Nonostante ciò Pietro sarebbe felice di avere un aiuto in bottega, ma come molti altri artigiani incontrati nel corso della nostra ricerca ci restituisce la difficoltà di trovare qualcuno desideroso di apprendere questo mestiere che richiede molta pazienza e dedizione.

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