L’educazione e non la repressione. Per l’associazione “Fareambiente”, l’unica arma per capire la natura

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Monitorando i parchi

Proteggere l’ambiente facendo acquisire alla comunità la consapevolezza della propria responsabilità rispetto alla necessità di adottare comportamenti che contribuiscano a mantenere la bellezza del territorio in cui vive. Per nulla un compito facile, ma c’è chi ha deciso di assumerselo facendo di tutto affinché il messaggio si traducesse in atti concreti e obiettivi raggiunti. È il caso dell’associazione “Fareambiente laboratorio verde di Cosenza Odv” che, attraverso le sue guardie ecozoofile, monitora il territorio in cui opera lavorando affinché ogni azione diventi buona prassi. E lo fa a partire dalle campagne di sensibilizzazione e di informazione sui rifiuti.

In azione nei boschi

«Attraverso le nostre guardie ci occupiamo anche del corretto conferimento e controllo dei rifiuti – afferma Andrea Biondi, responsabile delle guardie ecozoofile dell’associazione-. Non è facile perché non c’è ancora una coscienza ben sviluppata in tal senso. Credo, però, che sia un problema comune a molte città d’Italia dove le discariche a cielo aperto sono ovunque, ma soprattutto quelle gestite dall’ente locale sono vicine ai centri abitati e chi ha una casa nei pressi ne subisce le conseguenze».

Una coscienza rispetto alla tutela dell’ambiente, quella che si cerca nelle persone, che va comunque sollecitata e curata.

«Numerose sono, infatti, le manifestazioni che organizziamo durante l’anno – aggiunge Biondi – proprio per sensibilizzare la popolazione. Soprattutto ad aprile e ottobre, poi, con i volontari e le nostre guardie riqualificando le aree verdi in tutta la provincia di Cosenza, una delle più grandi d’Italia. È proprio grazie a Fondazione Con il Sud che siamo riusciti ad acquistare una cinquantina di alberi ornamentali e da frutto, ma anche arbusti e siepi, grazie ai quali avvicinare i cittadini alle aree verdi e ai boschi dove facciamo anche costante pulizia. Senza dimenticare ovviamente  le spiagge che ci impegnano durante il periodo estivo».

Parlando di boschi, importante ricordare che le aree in cui si ritrova a intervenire l’associazione sono anche quelle di due dei più importanti parchi italiani, quelli della Sila e del Pollino. Quest’ultimo è tanto grande da abbracciare due regioni, la Basilicata e la Calabria.

«Facciamo anche gli appostamenti e le perlustrazioni per prevenire e, nel caso, intervenire in caso di incendi, piaga che riguarda tutto il Sud del nostro Paese. Solitamente percorriamo 400 km al giorno».

Una realtà, “Fareambiente laboratorio verde di Cosenza Odv”, nata nel 2012 e della quale fanno oggi parte 20 volontari e 7 guardie volontarie ecozoofile. Figura, quest’ultima, giurata che ha anche il potere di sanzionare chi non rispetta le regole. Le convenzioni con l’Arma dei Carabinieri le consentono di fare sinergia in situazioni che richiedono il polso fermo. Un’associazione i cui componenti hanno un’età media di 30 anni.

La piantumazione di nuovi alberi

«Puntiamo a coinvolgere anche i giovanissimi facendo attività nelle scuole. Andiamo a parlare loro di api per fare capire che questi deliziosi animali, sentinelle del nostro ecosistema, sono a rischio e, se non protetti, rischiano di scomparire. Il problema è che, insieme a loro, sparirà anche il genere umano. La stessa attività la facciamo con i gazebo, per esempio, nel Parco nazionale della Sila, sensibilizzando le persone rispetto alla semina di quelle piante che aiutano la sopravvivenza delle api. Non sempre troviamo l’entusiasmo che vorremmo».

Un’azione di sensibilizzazione e presa di coscienza, che qualche volta si imbatte in infrazioni della legge che l’associazione potrebbe punire.

«Preferiamo l’educazione alla repressione – conclude Andrea Biondi– ma non sempre è possibile. Ci capita, per esempio, quando operiamo per il controllo dell’anagrafe canina e la lotta al randagismo, entrambe tra le nostre competenze anche in virtù di convenzioni che stipuliamo con gli enti pubblici. Nel caso di cani abbandonati per strada, controlliamo il microchip e ci mettiamo in contatto con Comune, Polizia e Asp. Un fenomeno frequente soprattutto in estate. Sino a poco tempo fa chi veniva colto in fragranza di reato veniva solamente multato, ma ora c’è anche la condanna penale, quindi spereremmo che questo possa essere un deterrente. Nel caso noi ci costituiamo anche parte civile nei processi penali contro chi maltratta, abbandona o fa qualcosa di più grave a uno dei nostri fedeli amici animali. Ovviamente facciamo di tutto per favorire l’adozione dal canile. Un impegno, per noi, prima di tutto morale che rientra nella nostra filosofia di vita volta a tutelare a 360 gradi l’ambiente del quale facciamo tutti parte, nessuno escluso».

 

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