Soccorso Alpino e Speleologico Calabria: al servizio di chi ama la montagna e la natura

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Il soccorso alpino nasce dall’innato spirito di solidarietà delle genti di montagna, e sono tante in Calabria. Ma in questa regione il  Cnas calabrese (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) si sviluppa in modo organizzato in Calabria soltanto dal 2017.

«L’attuale struttura del Cnas calabrese nasce grazie ad un ristretto gruppo di persone, che con tenacia e passione hanno voluto rendere organico e organizzato il lavoro di soccorso effettuato già da tempo dagli abitanti delle località montane, dalle guide alpine e dagli alpinisti del Club Alpino italiano (Cai). Con il “Progetto Kalipe’” – finanziato da Fondazione con il Sud – il corpo ha avuto la possibilità di dotarsi di idonei strumenti e dispositivi di alta tecnologia. Sono state implementate attrezzature tecnico/specialistiche che oggi i nostri 130 volontari in carica utilizzano», spiega Giacomo Zanfei, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria.

Kalipé è un termine himalayano che significa ‘con passo lento e corto’ «è così che bisogna abbracciare la bellezza della natura», secondo Zanfei. Che aggiunge: «Abbiamo acquistato barelle specialistiche per il soccorso alpino ed in grotta, dispositivi di protezione per i volontari, radio ricetrasmittenti per i collegamenti tra le squadre di soccorso, cartografia del territorio. Sostenendo la nostra organizzazione, Fondazione con il Sud ha concretamente contribuito ad una ulteriore crescita e miglioramento della nostra organizzazione nel territorio della Regione Calabria sempre per la salvaguardia della vita umana», ha commentato Zanfei.

Le attività di soccorso, intervento e supporto ai recuperi in quota in ambiente montano rispondono alle centrali operative degli enti dello Stato presenti nella Regione, dalla Guardia di finanza ai Carabinieri Forestali fino alla Polizia di Stato. «Diamo loro un supporto importantissimo per un veloce trasporto di uomini e mezzi su scenari di difficile operatività anche con condizioni meteo avverse, ma il nostro lavoro è anche fondamentale per la salvaguardia dei parchi regionali e dell’ambiente», conclude Zanfei. 

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