Sassari Soccorso, la “sfida” di un gruppo di giovani ora approda in Europa

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Oltre trent’anni di vita e lo stesso spirito che animava i volontari della prima ora. Sassari Soccorso è una realtà nata il 16 ottobre 1992 da un’idea di un gruppo di ragazzi che volevano unire allo spirito umanitario e altruistico grande professionalità, esperienza e competenza. Dal 1992 ad oggi, i volontari prestano gratuitamente e tutti i giorni, a costo di grandi sacrifici, la loro opera di soccorso a favore dei più bisognosi, senza chiedere niente di più di un semplice grazie.

Il cammino dell’associazione sassarese è cominciato in un piccolo locale di via Rosello, in pieno centro storico. Come spesso accade in queste storie di volontariato, quei giovani avevano poche risorse ma una gran voglia di dedicarsi al prossimo. Di tempo ne è passato da allora, la società nel frattempo è notevolmente cambiata ma quello spirito non è mai cambiato. Anzi, continua ad accompagnare gli operatori di Sassari Soccorso che, con tenacia e abnegazione, portano avanti la loro missione con fatica ma riuscendo sempre a superare gli ostacoli che si presentano lungo il cammino.

«La nostra associazione ha vissuto, come in un libro di storia, varie epoche scandite passo dopo passo dalle sedi dove l’associazione ha vissuto», spiega la presidente Francesca Virdis (foto sotto, al centro). «Lasciata la sede di via Rosello, abbiamo vissuto uno splendido periodo in via Diaz e, subito dopo, nei locali di via Milano, dove Sassari Soccorso ha conosciuto il suo periodo più brillante: siamo arrivati ad un organico di 150 unità e cinque mezzi, operativi 24 ore su 24. Quell’arco temporale ha dimostrato a tutti che Sassari Soccorso non è fatta soltanto di ostacoli e difficoltà. La nostra realtà era e continua ad essere un punto d’incontro tra uomini e donne di varie generazioni e fasce sociali. Talvolta nascono sincere amicizie e bellissimi momenti di aggregazione».

Sfortunatamente, ai periodi più belli si sono succeduti momenti di continui alti e bassi, per esempio nell’anno tra il 2005 e il 2006, quando il servizio veniva svolto principalmente per strada. «È stato un momento davvero difficile, quello», ammette Virdis. «Non avevamo neppure una sede in cui poterci ritrovare. Ma la forza di non mollare e il ricordo della nostra storia, ci hanno permesso di superare anche l’ennesima difficoltà. Così, nel 2007, abbiamo trovato un nuovo locale al numero 37 di via Bottego: è in questa sede che, grazie all’instancabile lavoro dei volontari, abbiamo messo solide radici che ci hanno consentito la vivere un’autentica rinascita dell’associazione. Così abbiamo potuto trascorrere un periodo ancora più bello dei precedenti».

Nel 2018 Sassari Soccorso ha aderito al movimento nazionale Anpas, sposandone le politiche e i principi. Un anno più tardi il ritorno alla Protezione civile regionale, che ha permesso di avviare le attività sia nel campo dell’operatività speciale che nella prevenzione degli incendi, un problema molto sentito in Sardegna. «Le esperienze maturate in questo ambito ci hanno spinti a mettere a disposizione del Comune di Sassari le professionalità acquisite nel campo della prevenzione idraulica e idrogeologica. In questo modo abbiamo attivato alcune importanti convenzioni. Poi, nel 2020, l’avvio delle pratiche di accreditamento per il Servizio civile universale, che si è pienamente concretizzato nel 2022. I ragazzi del Servizio civile sono stati formati al fine dell’impiego nel soccorso sanitario».

Sassari Soccorso da sempre ha riposto una particolare attenzione alla formazione dei suoi volontari i quali, prima dell’inserimento effettivo, partecipano ad un corso full immersion per l’acquisizione dei principi generali del primo soccorso e la conoscenza dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), dei presidi e la gestione del vano sanitario delle ambulanze. A questa prima formazione segue un periodo di affiancamento di sei mesi, sino alla valutazione e all’integrazione del nuovo socio soccorritore. «Dal 6 al 10 giugno 2023 abbiamo preso parte all’esercitazione europea Modex 2023, che si è tenuta ad Arcevia, nelle Marche», sottolinea ancora Francesca Virdis. «Consisteva in una esercitazione/simulazione di protezione civile organizzata dalla Regione Marche in coordinamento con il dipartimento di Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, la Prefettura di Ancona, il Comune di Arcevia e il Consorzio internazionale formato da Croce Rossa Italia, Croce Rossa Austria, Ispettorato emergenza Romania, Idf Corpo sanitario Israele, Msb Svezia, Direttorato della salute Norvegia. Tutti gli operatori partecipanti hanno agito in uno scenario simulato di un sisma di magnitudo 7.2: ben 70 osservatori hanno potuto seguire da vicino e giudicare il lavoro di 250 volontari. La nostra formazione è estremamente importante, perciò di recente abbiamo partecipato anche a un bando europeo: con i contributi ricevuti è stato possibile acquistare il materiale e le attrezzature (una motopompa di grosse capacità e un camion-gru per il trasporto) che occorrono per essere riconosciuti quale organizzazione meritevole di entrare nella Protezione civile europea».

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