Il futuro di Avis La Maddalena dopo la prematura scomparsa del presidente

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Avremmo dovuto e voluto scrivere un testo differente, per parlare dell’Avis La Maddalena, una delle sezioni più attive della Sardegna. Perché di spunti e dati ce ne sono parecchi da illustrare. Ma non possiamo non cominciare dal dolorosissimo lutto che ha colpito l’associazione maddalenina e tutta l’Avis. Nei giorni scorsi, infatti, è improvvisamente venuto a mancare il presidente Dario Annunziata (nella foto d’apertura è il primo a sinistra) avvocato di 49 anni e vera colonna portante di questa realtà isolana. Un autentico fulmine a ciel sereno, che ha lasciato attonita non soltanto la famiglia di Annunziata. Con lui avevamo avuto più di un contatto nelle settimane precedenti, per raccogliere le informazioni che consentissero di scrivere questa presentazione. Tutti noi ci stringiamo affettuosamente ai familiari e ai volontari dell’Avis La Maddalena, una realtà nata il 29 agosto 1970, nel corso di una partecipata assemblea che si era tenuta nell’aula consiliare del Comune, alla presenza dell’allora sindaco, del parroco e del presidente dell’Avis provinciale di Sassari. Quei natali così autorevoli avevano mostrato da subito l’importanza di questa associazione nell’ambito cittadino, in “un’isola nell’isola”.

 

Sin da allora si è voluto valorizzare il dono del sangue quale gesto volontario, anonimo e gratuito, esemplare atto di solidarietà umana e civile. Da quella data sono passati oltre 50 anni e l’attività dell’Avis è sempre stata un punto di riferimento nel panorama associativo provinciale: quella di La Maddalena è una comunità generosa per numero di donatori e donazioni.

In oltre mezzo secolo si sono succeduti 7 presidenti i quali, con i rispettivi Consigli direttivi, hanno raggiunto risultati davvero eccezionali, arrivando negli anni ‘90 a superare le 1.000 sacche annue. Numeri straordinari per una comunità di nemmeno 11.000 abitanti, in ciò coadiuvata dalla radicata collaborazione con la Marina Militare italiana e con quella statunitense, allora presente sull’isola. Dal 2015 in poi, complice una popolazione e una presenza militare lievemente diminuite, le donazioni hanno subito via via un calo sino a raggiungere, nel 2019, la quota di sole 327 sacche raccolte: una diminuzione determinata anche da una sempre più difficile compatibilità tra le esigenze lavorative dei donatori e le lunghe attese per poter donare, circostanza che aveva portato molti a ridurre la loro donazione periodica.

Così, dal 2020, un nuovo direttivo composto da giovani donatori, sensibili ed attenti a questi cambiamenti, per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria dovute alla pandemia, ha apportato una profonda innovazione nella gestione delle raccolte: presenza dell’autoemoteca dell’Avis provinciale di Sassari ogni 15 giorni (con un coordinamento che vede coinvolte l’Amministrazione comunale, la Capitaneria di porto e la locale compagnia di navigazione), appuntamenti ad orario prestabilito tramite messaggi Whatsapp che intercorrono con ciascun donatore, selezione preliminare dei donatori affinché neanche una sacca vada persa (con massima attenzione ai requisiti di idoneità alla donazione), ritiro delle analisi svolto in collaborazione con il locale presidio ospedaliero, per un’attenzione sempre crescente alle esigenze dei donatori.

Nel 2020 i donatori sono diventati 349, mentre le sacche raccolte sono salite a 479. Nel 2021 sono aumentati donatori (426) e donazioni (636). Nel 2022 si è andati oltre: i soci hanno superato quota 500, le sacche di sangue raccolte sono state più di 800.

L’attuale direttivo dell’Avis comunale di La Maddalena, ad inizio mandato, si era prefissato lo scopo di far crescere il numero di soci e donazioni, puntando soprattutto sui valori che la donazione porta con sé affinché, tra le nuove generazioni, la donazione sia considerata sempre più un gesto “normale”, non più soltanto un dovere civico ma un vero e proprio “piacere civile” di una società autenticamente solidale, di una società che, prima di chiedere, dà. Anzi, dona. La scomparsa del giovane presidente costringe a trovare in corsa una soluzione interna che consenta di individuare la persona che, più di tutte, possa proseguire nel solco tracciato da Dario Annunziata.

 

Articolo di Luigi Alfonso, con la collaborazione del compianto Dario Annunziata

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