Per l’associazione Arcifisa, giovani, assistenza e cultura sono al centro

di

L’organizzazione di volontariato Arcifisa nasce come ente della Protezione Civile e con il tempo ha ampliato la sua missione nel sociale: «Oggi abbiamo ampliato le nostre azioni ad alto impatto sociale sul territorio di Cosenza e ci occupiamo di tutti quei bisognosi invisibili che spesso vengono dimenticati dalla società», spiega la referente Adelina Iannuzzi.

Dal 2001 Arcifisa ha iniziato a collaborare con il servizio studenti con disabilità Dsa e Be dell’UniCal, gestendo per l’ateneo il servizio di assistenza e trasporto agli studenti con disabilità. Oltre a questa importante azione all’interno del Campus, l’Arcifisa è accreditata allo svolgimento dei tirocini formativi in collaborazione con i dipartimenti dell’università. «I giovani sono al centro della nostra azione perché sono il futuro: l’associazione è stata scelta come ente dove svolgere il tirocinio da molti studenti, e ogni anno sono sempre più numerosi, in quanto le nostre attività appaiono molto interessanti e rappresentano un’ottima fucina per chi vuole formarsi sul campo nel settore della disabilità, a tal punto che, una volta finita l’attività obbligatoria da tirocinante, molti continuano a svolgere servizio di volontariato», chiosa Iannuzzi.

In oltre venti anni di attività Arcifisa ha potuto contare su un nucleo fisso di 40 volontari di tutte le età: «Abbiamo laureandi di vari corsi, Assistenti Sociali, Educatori, Pedagogisti, Esperti laureati in Scienze Turistiche e laureati in Lingue Straniere, nonché persone con disabilità motoria, visiva e cognitiva. I volontari partecipano a diverse giornate informative, corsi di formazione e seminari su svariate tematiche e hanno la possibilità di aggiornarsi qualora ce ne fosse bisogno attraverso attività mirate a seconda del progetto o delle attività da svolgere». Oltre a questo, in collaborazione con l’Uepe, l’associazione si occupa di accoglienza di ragazzi e ragazze che hanno commesso reati e devono adempiere alla messa alla prova per il reinserimento sociale, sviluppando percorsi specifici e personalizzati.

«Da oltre 15 anni ci siamo accreditati come realtà caritativa al Banco Alimentare e ci occupiamo con i nostri volontari dello smistamento e la suddivisione dei prodotti alimentari di prima necessità che, ogni mese vengono distribuiti con discrezione a circa 21 famiglie in stato di indigenza», ricorda Adelina Iannuzzi. I servizi che Arcifisa offre riguardano anche anziani che per varie patologie non riescono a vivere serenamente la loro vita nella società e proprio per questo è stato ideato un progetto che prende il nome di “Vicini a casa” per stare vicino con servizi esterni e interni a tutte quelle persone che per varie problematiche non riescono a vivere come vorrebbero il sociale.

L’Arcifisa vuole abbracciare e sostenere tutti e tutte, perchè è a servizio della società, è la società.

Anche per questo dal 2016 è nato un evento di Orienteering in collaborazione con l’Università della Calabria e il Centro Sportivo Universitario locale: «Ci ha permesso di avvicinarci a tutti gli studenti e di farli cimentare in una disciplina sportiva sotto la guida del personale del 2° Reggimento AVES “Sirio” (Esercito Italiano). All’ evento partecipano in media circa 100 studenti, compresi studenti compresi quelli con disabilità che accampaniamo in ateneo, per i quali è stato predisposto un tipo di percorso denominato Trail-O. In generale l’orienteering consiste nel compiere un percorso predefinito, passando da punti predefiniti denominati “punti di controllo”, con l’aiuto esclusivo di una bussola e di una carta topografica». Da qualche anno Arcifisa ha avviato anche un progetto denominato MostriAmo  per cui «il nostro paese diventa il museo per un’esposizione dell’arte, cultura e tradizioni del paese di Cropalati (Cs) dal nome  “Lo scrigno dei ricordi” che dura 4 mesi con lo scopo di favorire l’integrazione di comunità straniere e persone con disabilità, nel territorio del comune di Cropalati. I volontari selezionano i giovani partecipanti, tra cui soggetti con disabilità. Successivamente studiato un percorso nel centro storico del paese rendendolo accessibile e visitabile anche alle persone non vedenti».

L’ultimo nato, nel 2019, è un progett dal nome “Il gioco dei Borghi”, un’iniziativa con lo scopo di diffondere le conoscenze relative alla storia, cultura, arte, tradizioni e leggende appartenenti al borgo di Rogliano. I volontari hanno raccolto informazioni sulla storia del paese e fatto dei sopralluoghi per realizzare la mappa online, tattile, acustica e filo guidata per le persone cieche e ipovedenti. «Successivamente sono state organizzate anche tre gare non competitive e aperte a tutti per far conoscere il borgo attraverso lo sport», conclude Iannuzzi.

Regioni

Ti potrebbe interessare

Associazione Circolo culturale Popilia, la solidarietà amicale al servizio del prossimo

di

L’Associazione Circolo culturale Popilia è nata nel 1990 per supportre  la popolazione Rom, sedentarizzata da oltre 80 anni nella città di Cosenza...

Petite Grand Etoile, quando a rispondere al bisogno ci pensa l’arte

di

Le fragilità? Possono essere accolte e sostenute attraverso le tante espressioni dell’arte. Non un’ipotesi ma una sperimentazione sul campo, come quella che...

A Cosenza l’inclusione sociale passa da “Sostegno amico onlus”

di

L’associazione Sostegno amico di di Cosenza nasce con l’obiettivo di contribuire a favorire l’inclusione sociale di persone svantaggiate. «Sono parole semplici e...