“Ci sono anche io”, l’attenzione dell’Avis Perfugas per i “dimenticati”

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L’Avis comunale di Perfugas nasce nel 1979. Inizialmente l’unica attività era la raccolta di sangue, importantissima ovunque ma a maggior ragione in questo territorio della Sardegna, dove l’emergenza sangue è sempre presente: parliamo di Perfugas e dei paesi vicini, come Laerru, Bulzi, Martis e Viddalba. Nel corso del 2021 sono state raccolte 365 sacche di sangue intero o plasma, un numero importante per una piccola realtà come questa che conta ben 223 donatori effettivi. Da tempo l’Associazione si occupa anche di Protezione civile e Servizio 118.

Protezione civile. La sezione di Perfugas è sempre in prima linea. Ha partecipato a missioni estere (Albania,1999), nazionali (Sarno, L’Aquila, Norcia) e regionali, in occasione dell’alluvione di Capoterra e della più recente che ha riguardato Olbia e Onanì con il ciclone Cleopatra. La pandemia non ha arrestato il lavoro. Le attrezzature (tensostruttura, tende tradizionali e tende pneumatiche) sono state impiegate in tutta la provincia di Sassari per l’accoglienza all’esterno degli ospedali e delle Rsa. I volontari si sono inoltre adoperati affinché i compaesani potessero ricevere i farmaci disponibili solo nelle farmacie ospedaliere, oppure gli alimenti senza glutine.

Servizio 118. A causa della pandemia questo servizio si è mostrato ancora più impegnativo del solito, con soste lunghissime fuori dai Pronto soccorso saturi di pazienti e le bardature anti-Covid che hanno reso tutto più pesante, anche emotivamente. La sezione di Perfugas è al lavoro h24, dal lunedì al venerdì. Nel 2021 sono stati fatti 237 interventi per un totale di 17.000 km percorsi.

Anniversario. L’Associazione ha compiuto 42 anni di attività lo scorso dicembre. Anni di sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni, che hanno visto avvicendarsi direttivi e presidenti. Giovanni Demarcus, dopo 29 anni di presidenza, ha passato il testimone a Luana Baldi, attuale presidente e storica amministratrice dell’Associazione.

“Ci sono anche io”. Questo progetto è nato dall’idea di coinvolgere i ragazzi del Servizio civile europeo che aderiscono alle iniziative promosse da Sardegna Solidale. Ogni anno l’Associazione accoglie nella sua sede due o tre ragazzi che decidono di fare questa esperienza formativa, guidati da Luana Baldi e Carmina Langiu con il contributo di altri componenti del direttivo, tra cui Elisabetta Lunesu ed Erica Ceccarelli. Perfugas è un piccolo paese in cui vivono numerosi ragazzi con disabilità e persone fragili che hanno superato l’età scolare.

Attraverso questa iniziativa hanno potuto socializzare nonostante le restrizioni della pandemia, che avevano costretto a sospendere le attività in piscina, palestra e nei centri di aggregazione del paese. In soccorso è arrivato l’allora parroco Padre Emmanuele, che ha messo a disposizione una stanza dell’oratorio dove ha sede la Caritas. La denominazione “Ci sono anche io” nasce dal fatto che questi ragazzi e le loro famiglie troppo spesso sono invisibili agli occhi dei più e si ritrovano isolati. Tra le attività svolte grazie a questo progetto prevalgono quelle del riciclo: i partecipanti danno una seconda vita a materiali come la carta, la plastica e varie tipologie di stoffe, con le quali si creano manufatti che poi vengono esposti nella giornata della festa della sezione Avis, riscuotendo molto successo.

In questi mesi gli operai stanno abbattendo le barriere architettoniche della sede per renderla accessibile a tutti, anche grazie a un elevatore finanziato dalla Fondazione Con il Sud.

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