LA CASA DEGLI ORIGINALI TALENTI OSPITA IL CONVEGNO: AUTISMO, TECNICHE E TECNOLOGIA PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA

“Il viaggio più bello è quello verso il tuo cuore”. Si apre con queste parole della scrittrice Daniela Vanillo, fisse su un grande schermo, il convegno su “Autismo, tecniche e tecnologie per una migliore qualità della vita” tenutosi nella sede dell’organizzazione di volontariato Mettiamoci in Gioco a Sant’Agata Li Battiati, in provincia di Catania. L’incontro – promosso dall’associazione con il Comune di Sant’Agata Li Battiati, Assessorato alle Pari Opportunità retto dalla prof. Anna Argento – è stato un’occasione di confronto tra istituzioni, esperti e volontariato per analizzare quanto è stato fatto e quanto ancora si potrà fare per i bambini, un giorno adulti, affetti da autismo, per raggiungere i loro pensieri e le loro emozioni, per una vita di relazione sempre più aperta ed inclusiva.

Sulla base di questo intento propositivo, l’intervento al convegno del sindaco di Messina, Renato Accorinti, accompagnato dall’assessore alle Politiche Sociali, Nina Santisi, e dall’ing. Giovanni Pioggia del CNR di Messina, per presentare la prossima realizzazione del “Bio-parco delle intelligenze e delle neuro-fragilità” nei nuovi locali dell’istituto Marino “Bosurgi Caneva”, a Mortelle in provincia di Messina. “Si tratta della prima struttura polifunzionale d’eccellenza del centro sud – ha esordito Accorinti – realizzata in collaborazione con il Cnr, e l’Ircss, Centro neurolesi Bonino Pulejo, dedicata ai bambini affetti da patologie del neuro-sviluppo, fra cui l’autismo, che integrerà tecnologie riabilitative, laboratori di ricerca, interventi assistiti con gli animali e servizi per l’accoglienza per i bambini e le loro famiglie, che potranno essere ospitate in regime di turismo sociale residenziale.

“Le istituzioni devono dare opportunità, l’indifferenza è terribile – ha aggiunto il sindaco – abbiamo messo tutto il nostro impegno per offrire alla comunità più fragile un luogo, che già nel passato aveva avuto una sua importante vocazione sociale, e che oggi attraverso una sinergia di intenti e competenze diventerà un importante crocevia di assistenza, riabilitazione e ricerca, a completo servizio dell’utenza”. L’assessore Santisi ha ribadito l’importanza che a coordinare il funzionamento della struttura saranno il Comune di Messina, l’Ircss ed il Cnr, “Avranno competenze diverse – ha detto – ma si intersecheranno al fine di rendere immediatamente fruibile la struttura”. Il CNR, svolgerà attività di ricerca e coordinamento tecnico-scientifico per le nuove tecnologie di valutazione e neuro-riabilitazione. “Ogni bambino autistico è un mondo a sé – ha detto l’ing. Pioggia – e la ricerca ha un senso quando riesce a portare utilità e un bene alla collettività. La sfida più importante, in questo caso, sarà far scaturire dagli studi, dai risultati una quanto più ampia integrazione sociale”.

Con Daniele Lombardo, programmatore informatico, fondatore di Behaviour Labs, start up innovativa, si è parlato di robotica sociale in aiuto ai bambini e agli adolescenti autistici. “Nasce proprio da una stretta collaborazione con il CNR di Messina – ha detto – l’idea di mettere a punto un software da applicare a robot, da utilizzare nei trattamenti dei piccoli pazienti con disturbi autistici. Il robot essendo simile ad un giocattolo – ha aggiunto – cattura subito l’attenzione del bambino, è un canale di comunicazione diretta che può facilitare anche il compito del terapista che lo guida con un tablet. Siamo molto orgogliosi del fatto che oggi il nostro robot sia in uso nel Centro Autismo dell’Asp di Catania, a dimostrazione che né è stata riconosciuta l’efficacia terapeutica”.

Lombardo ha quindi mostrato alcune performance del robot, che hanno impressionato molto positivamente tutti gli astanti.

Il convegno, si avvalso, inoltre, della presenza di esperti i cui interventi hanno spaziato dalla diagnosi precoce della sindrome autistica, alle strategie terapeutiche, all’inclusione scolastica e lavorativa. La dott.ssa Sabrina Baieli, dirigente medico di neuropsichiatria infantile, esperta in diagnosi precoce dello spettro autistico, ha sottolineato l’importanza dell’individuazione, da parte dei genitori, di comportamenti o anomalie sin dalla più tenera età. “Una diagnosi si può effettuare già a partire dai due anni– ha detto – ma troppo spesso giungono alla nostra attenzione bambini, con chiari segni del disturbo autistico, che sono quasi alla soglia della scuola elementare.  Un riconoscimento tempestivo del disturbo autistico consente di intervenire con terapie efficaci, atte a migliorare la qualità della vita”. Il dott. Piero Torre, specialista in Scienze della Riabilitazione e responsabile del team riabilitativo del Centro Autismo di Catania, attraverso immagini e foto ha spiegato ai presenti, le sensazioni negative, il fastidio se non vero e proprio malessere, provati da chi è affetto da autismo, dinnanzi a normali situazioni della vita quotidiana. “Attraverso terapie mirate – ha aggiunto – è possibile alleviare il disagio ed abbattere quella barriera comunicativa che si frappone tra il paziente autistico e le persone che lo circondano”.

La dottoressa Maria Ida Contarino, psichiatra e psicanalista del centro di riabilitazione Villaggio San Giuseppe, è intervenuta sull’efficacia dell’applicazione della psicoterapia diadica (genitore-bambino) nell’autismo, “Ѐ fondamentale – ha asserito – che la psicoterapia coinvolga il bambino e il genitore, è un modo efficace per conoscersi e per riconoscersi e per imparare insieme nuove forme di espressione e di relazione”.

Un altro importante passaggio del convegno è stato quello relativo agli interventi sull’inclusione scolastica di bambini ed adolescenti autistici. Fondamentale in questo caso il ruolo dell’insegnante di sostegno nella scuola di ogni ordine e grado. Come testimoniato da Laura Astuti, insegnante di sostegno di scuola elementare. ”Occorre innanzitutto conoscere bene l’alunno – ha affermato – in quanto ogni bambino autistico è diverso, quindi adottare quelle strategie didattiche per facilitare l’apprendimento e la comunicazione”. Per Ada Torrisi, insegnante di sostegno di scuola media, l’educatore deve continuamente aggiornarsi per acquisire competenze che possono rivelarsi efficaci per migliorare l’apprendimento e i comportamenti socialmente appropriati. Dell’inclusione scolastica dell’adolescente autistico ne ha parlato il prof. Piero Abate, insegno di sostegno di scuola superiore. ”La scuola – ha detto – deve favorire innanzitutto l’integrazione degli alunni diversamente abili e metterli in condizione di operare con i compagni della classe, partendo dalle loro capacità e sviluppando al massimo le potenzialità individuali”.

Hanno lasciato il segno le parole di Pippo Bellomo, genitore di un ragazzo autistico di oltre trent’anni. “I nostri figli sono un dono prezioso e speciale – ha detto – li seguiamo passo passo nella loro crescita, ma sappiamo che di autismo non si guarisce e cosa faranno dopo di noi, quando non saremo più con loro?”.

Sul tema del “Dopo di noi” ha voluto brevemente soffermarsi in conclusione, Tino Di Mauro, responsabile di Mettiamoci in Gioco, che da anni segue ragazzi diversamente abili, ormai adulti. ”Conosciamo bene – ha detto – l’angoscia dei genitori che vivono con grande apprensione il futuro dei loro figli. I disabili, purtroppo, dopo la maggiore età diventano “invisibili”. Noi come volontari cerchiamo di offrire a questi ragazzi delle opportunità di vita di relazione, di far esprimere al meglio le loro potenzialità, ma si può e si deve fare di più. Uno Stato che possa definirsi civile, ha il dovere di garantire un futuro dignitoso a tutti i suoi “figli più speciali”.

Patrizia Rubino – Mettiamoci in Rete

 

Convegno Autismo: tecniche e tecnologia per una migliore qualità della vita
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