“LA SECONDA CHANCE: lavorare vale la pena”: il progetto per l’inclusione dei detenuti chiama a raccolta imprenditrici e manager sarde

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Non solo trasferimento di competenze e reinserimento lavorativo, durante e dopo la pena, ma anche riscatto sociale, consapevolezza, rispetto di regole e la nascita di rapporti umani. E poi i benefici, economici e operativi, per le imprese che decidono di aderire al marchio etico- solidale e la creazione di buone pratiche a vantaggio delle istituzioni carcerarie.

Tutti gli aspetti del progetto ‘Lav(or)ando’, sostenuto dalla Fondazione con il sud, e avviato nella primavera del 2020, sono stati illustrati ieri dalle responsabili della Cooperativa sociale Elan, ideatrice del progetto, a una platea di imprenditrici e socie di AIDDA Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda, nell’evento “LA SECONDA CHANCE: lavorare vale la pena”, all’Hotel Villa Fanny di Cagliari.

Dopo l’apertura dei lavori affidata a Lucina Cellino, padrona di casa e presidente regionale di Aidda, e la presentazione del progetto da parte della presidente di Elan Anna Tedde con la vice Elenia Carrus, ha fatto seguito il racconto delle esperienze di inclusione realizzate con alcuni detenuti dell’Istituto Penale per i Minorenni di Quartucciu e della Casa Circondariale di Uta, e le testimonianze in prima persona di un tutor di accompagnamento e di un detenuto ora libero.

Gli interventi di Carlo Tedde (responsabile del progetto) e Nicoletta Quaquero (consulente del lavoro) hanno chiarito i vantaggi, anche economici e fiscali, per le imprese che vogliano partecipare a questo processo collettivo di reinserimento socio-economico dei detenuti (o ex detenuti) attraverso l’adesione al marchio etico-solidale “Lav(or)ando 100% inclusione sociale”.

 

Enrico Zucca, direttore Istituto per i Minorenni di Quartucciu con la collega Giovanna Allegri, Direttore del Centro Giustizia Minorile Sardegna, hanno raccontato gli effetti positivi del progetto della lavanderia in carcere e sottolineato l’importanza del lavoro di rete tra istituzioni pubbliche e terzo settore al fine di creare opportunità lavorative e di crescita da offrire ai giovani detenuti.

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