Protagonisti – Paola (Seconda Parte) “Partecipare A FSOA Per Noi È Un Valore Aggiunto”

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Con la seconda parte dell’intervista a Paola, coordinatore di Progetto presso il SIPROIMI (ex progetto SPRAR) per MSNA di Vittoria gestito dalla Cooperativa Fo.Co., cerchiamo di capire meglio alcune dinamiche del suo lavoro e quali siano le prospettive future e i “ponti” che si continuano a costruire grazie alla collaborazione con Fare Sistema Oltre l’Accoglienza

Cosa c’è e cosa ci deve essere alla base di un lavoro come questo?
Prima di tutto ci deve essere l’accoglienza. La prima persona che vedono i ragazzi sono io, il primo approccio ce l’hanno con me. L’accoglienza va fatta con tutti. Evidentemente ciascun ragazzo ha bisogno di noi se è arrivato fin qui. Una cosa che mi ha fatto soffrire è quando abbiamo dovuto revocare necessariamente l’accoglienza a qualcuno.

Perché? Quante volte è successo?
È successo due volte da quando sono qui. Nel momento in cui tu metti un’equipe a disposizione e fai di tutto per raggiungere quell’obiettivo iniziale, ma da parte del ragazzo non c’è collaborazione, non risponde a nessuno degli input che puoi dargli per aiutarlo, allora non puoi fare granché. Cerchi di perseguire il suo benessere, gli offri la formazione, gli offri il lavoro, gli proponi varie cose, tra le quali è fondamentale accettare il regolamento della struttura che lo ospita, però dall’altra parte vedi un rifiuto totale, a quel punto sono stata costretta a chiedere la revoca dell’accoglienza.

Come vivi queste situazioni?
Non le vivo come un fallimento personale perché conosco il lavoro che c’è stato dietro, sia mio sia dell’equipe. Però se un ragazzo non si aggrappa a nulla non puoi fare miracoli.

La struttura si trova nel comune di Vittoria, in provincia di Ragusa. Come è il rapporto con il territorio?
Non siamo in un territorio molto aperto. Certo con il comune di Vittoria si collabora molto, ma poi devi fare i conti anche con la cittadinanza. Le scuole, le associazioni sportive rispondono abbastanza bene, però si fa molta fatica soprattutto sul fronte dei tirocini lavorativi, considerando che già Vittoria non offre tante strade quando si parla di lavoro. Però una delle cose più difficili da realizzare è l’inserimento abitativo: questo è il nostro cruccio. Non c’è disponibilità ad affittare le case agli extracomunitari. Quindi a volte siamo costretti a trasferire i ragazzi maggiorenni in uno SPRAR per adulti continuando così a stare in accoglienza anche quando non ce ne sarebbe più necessità.

Il SIPROIMI che coordini è partner del programma Fare Sistema Oltre l’Accoglienza: qual è il valore aggiunto di questa collaborazione? Perché avete scelto di aderire?
Quando ho iniziato a lavorare in questo progetto ho trovato percorsi di collaborazione con FSOA già avviati: erano tirocini presso un’azienda agricola che vedeva coinvolti alcuni ragazzi, i quali alla fine hanno ottenuto contratti di lavoro più stabili. Per loro era la prima esperienza lavorativa in Italia, grazie alla quale hanno anche imparato meglio la nostra lingua. Fare Sistema Oltre l’Accoglienza ha avuto un ruolo centrale, è stato il ponte tra il progetto e l’azienda. Di fronte alla sfiducia delle aziende del territorio nei confronti dei migranti, FSOA ha fatto da scudo, dando la possibilità di creare percorsi formativi e lavorativi.

Insieme a FSOA avete realizzato anche un sistema di mobilità lavorativa per i ragazzi: di cosa si tratta?
Abbiamo trasferito un beneficiario dalla Sicilia alla Calabria per un tirocinio formativo presso un supermercato. Questo è un altro vantaggio della collaborazione con Fare Sistema: mettere in rete risorse umane e proposte lavorative per andare incontro a più esigenze.

State costruendo altri “ponti” insieme?
Sì, soprattutto con i giovani. Organizzeremo una serie di attività di sensibilizzazione e informazione che coinvolgono le scuole superiori. La finalità è quella di avvicinare ragazze e ragazzi ai temi delle migrazioni, dell’intercultura e della cittadinanza globale offrendo loro l’opportunità di conoscere da vicino le realtà locali di accoglienza. Faremo degli incontri con gli studenti e le loro famiglie. Ci sarà un contest fotografico che vedrà unite le varie culture. E daremo il via a un progetto promosso dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, in condivisione con il Ministero degli Interni, che permetterà ai partecipanti di svolgere allenamenti di calcio con le società sportive del territorio: il pallone può essere un veicolo potente per rafforzare la conoscenza reciproca.

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