“Frichigno!”: io non me ne vado. Io resto.
“Io non me ne vado. Io resto”.
Si conclude con queste parole “Frichigno!”, lo spettacolo teatrale della “Piccola Compagnia Impertinente”, scritto da Enrico Cibelli, diretto e interpretato da Pierluigi Bevilacqua, messo in scena nella particolare atmosfera del “Parco della Memoria” all’interno del Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”.
Racconta attraverso le vicende di un ragazzo foggiano, adolescente negli anni ’90,
le peripezie di una generazione, chiamata X, delle sue paure e delle sue sfide, passando attraverso due leggende di quel periodo, Zdeněk Zeman e Kurt Cobain, e le storie della mafia foggiana, che da decenni detta legge in città, al di fuori della legge.
“Frichigno!” porta sul palco la Società foggiana, la criminalità organizzata della quale così poco si parla.
“Frichigno!” è come urlano i bambini foggiani quando, durante una qualsiasi partita di calcio in strada, il portiere tocca la palla con le mani, fuori dalla sua area, e fa finta di nulla.
Lo spettacolo, presentato all’interno del progetto “Ciascuno cresce solo se sognato: per una filiera equa e solidale del pomodoro”, realizzato con il sostegno di Fondazione con il Sud, getta un segno di speranza per chi ha deciso di restare, nonostante le disillusioni e l’ansia di andare via, in questa terra “bella e disperata”. Proprio come vuol fare questo progetto: continuare a sognare questa terra come ancora non è, mettendo in campo l’utopia che passa attraverso il lavoro, il riscatto, l’autodeterminazione.
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