Il gioco dell’accoglienza

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Un saluto car* compagn* di viaggio. Oggi Cunta il sud ci riporta in Sardegna. Vi vogliamo raccontare di un’iniziativa che coniuga il gioco con il concetto di accoglienza.

Nato in seno del progetto LEGÀMI,  in materia di politiche di integrazione degli immigrati non comunitari (“LEGÀMI – Relazioni cooperative per favorire l’integrazione dei minori stranieri”) approvato e finanziato dalla regione autonoma della  Sardegna ecco a voi Tutti in ballo il gioco da tavolo dell’accoglienza, elemento da riscoprire e ricostruire in questi tempi di pandemia.

Per la sua realizzazione sono state coinvolte le personalità più disparate. A partire dai bambini di terza, quarta e quinta di una scuola primaria. Si sono prestati in qualità di “esperti del gioco” come focus group per perfezionare la grafica e i contenuti del prodotto. Sono stati interpellati anche psicologi, mediatori culturali e pedagogisti per non lasciare nessun dettaglio al caso.

Il gioco è stato sviluppato e pubblicato dalla cooperativa Studio e progetto 2  in collaborazione con Demoela.

I bambini divengono protagonisti dell’accettazione, ma non soltanto dello straniero. A quanti di noi capita o è capitato di ritrovarsi in contesti nuovi? Un nuovo compagno di scuola, un nuovo collega di lavoro o un nuovo vicino di casa. L’accoglienza è porsi nei confronti del prossimo.

Il gioco è stato distribuito a tutte le scuole primarie della Sardegna e a tutte le biblioteche comunali. Come un libro il gioco viene preso in prestito e utilizzato in casa con i propri cari in questo periodo di ristrettezze sociali.

Il gioco mette in posizioni diverse i partecipanti e non c’è un vero vincitore. I giocatori collaborano per ottenere il punteggio più alto nell’accogliere la famiglia elefanti, i protagonisti del gioco. Accettazione e divertimento per generare relazioni e rapporti, questa è la premessa dell’esperienza.

La scatola del gioco raffigura tutti i personaggi intenti a ballare su ”Ballu tundu” che nella cultura sarda è una perfetta rappresentazione del concetto di accoglienza. Durante questa danza tutte le persone presenti in piazza durante una festa vengono invitate a partecipare al ballo.

Il nome che è stato scelto serve a rimarcare il fatto che ognuno di noi si possa mettere in gioco per la costruzione di relazioni. Il gioco invita i bambini a prendere l’iniziativa e farsi avanti per accogliere il prossimo, per una crescita consapevole all’interno di una comunità variegata.

Per la promozione del progetto è stato realizzato un cortometraggio che ha fatto incetta di premi e menzioni nei festival dedicati in tutto il mondo

Facciamo abbastanza per la comprensione e l’accoglienza delle persone nelle nostre comunità?

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