Fiume Sarno, non solo inquinamento. Spunta un nuovo mammifero per la zona: l’arvicola

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Il monitoraggio del Progetto “ CuriAMO, ViviAMO, PartecipiAMO il Sarno” dopo numerose osservazioni ornitologiche interessanti scopre una nuova specie di mammifero osservato per la prima volta nel territorio del Parco Regionale del Bacino Idrografico del fiume Sarno. Lo scorso 19 giugno durante i monitoraggi effettuati dall’Associazione ARDEA viene rilevato una nuova specie di mammifero per il parco: l’arvicola acquatica italiana (Arvicola italicus).

Questo roditore acquatico estremamente elusivo e schivo, da bibliografia era noto in  solamente per due località: Partenio e Garigliano. A queste due località ARDEA ha aggiunto una terza località Lago Laceno nel 2013 ed ora una quarta e preziosissima osservazione lungo le sponde del fiume Sarno.
Questa nuova segnalazione è particolarmente importante dal punto di vista conservazionistico, poiché aiuterà a comprendere meglio la distribuzione e l’ecologia di questa specie, ancora poco conosciuta, e dona al parco, spesso noto esclusivamente per le sue acque inquinate, una nuova specie che impreziosisce il suo patrimonio faunistico. L’arvicola acquatica vive solitamente lungo le sponde di fiumi, canali, stagni e corsi d’acqua dove si nutre di vegetazione e frutti. Sembra essere in declino in tutto il suo areale e questo rende questa nuova segnalazione ancora più importante.

Il progetto coordinato da Legambiente Campania prevede un monitoraggio capillare di fattori di disturbo e depauperamento del bacino fluviale come la plastica ed altri inquinanti studiati da CNR e Federico II ed una costante osservazione della componente biodiversità condotta dall’Associazione ARDEA incentrata prevalentemente sull’avifauna ma attenta a rilevare qualsiasi altro elemento di pregio o di minaccia caratterizzi la comunità vivente.

In questi mesi di monitoraggio sono state rilevate diverse specie di uccelli mai segnalate nel territorio del Parco Regionale del Bacino Idrografico del fiume Sarno come il Marangone minore (Microcarbo pygmeus) o raramente osservate come il Mignattaio (Plegadis falcinellus), l’Aquila Minore (Hieraaetus pennatus) e la rara Moretta Tabaccata (Aythya nyroca). Tali specie sono state censite durante la fase di svernamento o migrazione e la loro presenza è stata appurata per pochi giorni. Questi dati indicano chiaramente che il fiume è tutt’ora sorvolato e frequentato da una comunità di specie di particolare interesse conservazionistico che nelle condizioni giuste possono colonizzare o ri-colonizzare il territorio in cui insite l’area protetta.

I dati raccolti sulla comunità ornitica nidificane in ogni caso risultano più interessanti di quanto ipotizzato con specie oltre 30 specie nella parte alta del fiume fra le quali il Torcicollo, Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Upupa, Sparviere, Poiana Tortora selvatica, Gallinella d’acqua, Cannaiola Rigogolo Ballerina gialla, riscontrata anche una nidificazione di Falco Pellegrino nei pressi della foce. Il monitoraggio effettuato da Ardea nell’ambito del progetto coordinato da Legambiente Campania e sostenuto da Fondazione con i Sud sta dando risultati interessanti non solo sul fronte avifauna (focus dei censimenti) ma anche nel coinvolgimento della popolazione attraverso la cosiddetta “citizen science”.

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