Biodiversità a rischio

Il progetto “L’ultima foresta incantata” ha il grande merito di aver alzato il livello di attenzione sull’area naturalistica di Bosco Pantano di Policoro (MT) che non smette mai di stupire studiosi ed appassionati.

Allo scrigno di biodiversità di cui tanto abbiamo parlato oggi possiamo aggiungere un ulteriore tassello grazie allo studio curato dal  CNR di Firenze (Partner di progetto) che ha dimostrato l’unicità genetica della Farnia (Quercus robur) di Policoro, dovuta alla frammentazione degli habitat ed al conseguente isolamento della popolazione. Dall’analisi svolta, la popolazione di Bosco Pantano risulta sempre molto differenziata dalle restanti popolazioni italiane.

Il numero esiguo di individui censiti all’interno del bosco (64) evidenzia anche una bassa diversità genetica, che espone a rischio la popolazione oggetto di studio. La popolazione di Bosco Pantano ha subito una forte contrazione demografica nelle ultime generazioni (probabilmente precedente ai tagli del secolo scorso) e le sue dimensioni effettive (individui che hanno generato la generazione indagata) erano già molto basse.

Lo studio dimostra come la popolazione di Bosco Pantano potrebbe essere l’ultima esistente di un gruppo genetico meridionale di
farnia in Italia, con elevata probabilità, quindi, che abbia sviluppato adattamenti al clima peculiari, non presenti nelle altre popolazioni.

La Farnia di Policoro si trova in una traiettoria evolutiva negativa con marcati segnali di erosione genetica. Per preservare la specie è necessario invertire questo trend prima possibile. Sarà importante seguire l’ evoluzione delle dimensioni effettive della popolazione nelle generazioni prodotte in vivaio e, in particolare, l’eventuale presenza di individui generati da polline non locale.

Una cosa è certa: le azioni di conservazione messe in atto stanno garantendo una rallentamento nella perdita di variabilità genetica.