La bottega di Mariano Porcelli tra i vicoli dello storico mercato del Capo a Palermo

di

Mariano Porcelli ha la sua bottega a Palermo, in un vicolo del quartiere Capo nel centro storico della città. Ha quarant’anni e fra gli artigiani che abbiamo incontrato fino ad ora è uno dei più giovani. In un momento storico in cui non esistono più le grandi scuole di tradizione dove il mestiere è tramandato di generazione in generazione, ha dovuto imparare da autodidatta l’arte della pittura del carretto, osservando a lungo i lavori di altri e ricevendo dei consigli da chi ha più esperienza di lui. Fin da piccolo però è stato immerso nella cultura popolare siciliana, suo padre aveva infatti fondato un piccolo teatrino dell’opera dei pupi, vicino vicolo Ragusi.

E ancora oggi il suo lavoro è legato a quest’arte: oltre che alla pittura di carretti Mariano si dedica alla pittura di scenografie e cartelloni dell’opera dei pupi. Durante la nostra chiacchierata ci parla delle luci e ombre legate a questo mestiere. Se da un lato i motivi di orgoglio non mancano, quando ad esempio completa un lavoro e lo vede poi esposto al pubblico, allo stesso tempo le difficoltà sono numerose. Da parte delle istituzioni infatti non arrivano aiuti a sostegno di questo mestiere, né per quanto riguarda la formazione di nuove leve che per quanto riguarda la valorizzazione degli artigiani al momento attivi. A ciò va poi aggiunto il particolare momento storico che stiamo vivendo, segnato dalla pandemia, che ha tagliato fuori una grande fetta di mercato legato al turismo. Se la maggior parte delle committenze per chi si dedica alla pittura del carretto proviene da collezionisti e amatori, un ruolo importante è anche giocato dai turisti, sempre desiderosi di portare a casa un oggetto decorato secondo la tradizione. Infine Mariano ci parla delle altre maestranze con cui collabora per svolgere il suo lavoro. Scopriamo così un piccolo indotto legato alla cultura tradizionale siciliana che collega maestranze diverse per la realizzazione di uno spettacolo dell’opera dei pupi (quella dei fratelli Mancuso) o di un carretto. Lo stesso pezzo passa dunque dal falegname-carradore, all’intagliatore per finire poi tra le mani del pittore per la decorazione finale.

Regioni