Azzurra, il colore del volontariato al servizio dei bambini con disabilità 

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«L’associazione Azzurra è nata a Corigliano Calabro nel cosentino nel 1991 in concomitanza della promulgazione della legge 266/91, un caso fortuito ma che ci ricorda la nostra natura di associazione di volontariato. Allora siamo partiti per una esigenza stringente di un gruppo di genitori di bambini con disabilità che voleva aiutarsi a vicenda ad orientarsi tra cure e attività per i ragazzi», spiega il presidente Antonio Gallina. L’associazione calabrese muove i primi passi come gruppo di auto-aiuto, poi incomincia a crescere, a migliorarsi e a fare progettualità più complesse gestendo per il comune un centro diurno dove vengono accolti ragazzi con disabilità: «Questa attività, che continuiamo ancora oggi – spiega Gallina -, ci ha dato la possibilità di migliorare nella gestione di questi giovani, utilizzando anche nuove tecnologie, ma soprattutto proponendo attività sportive e culturali capillari, diventati veri e propri mezzi di socializzazione ed integrazione». Negli anni sono gemmati in questo ambito diversi laboratori dedicati ai nostri ragazzi ma anche aperti a tutti come quello di fotografia, di cioccolateria, il corso di musica, ma anche il corso di “legalità ed educazione civica”, quelli di pittura e ceramica. «Dalla nostra nascita abbiamo sempre dedicato attenzione allo sport e nel tempo abbiamo creato anche squadre nostre, come quella di atletica e quella di calcio a cinque». 

L’Azzurra dà luogo anche a progetti per la lotta alla “dispersione scolastica”, il cui fine è supportare  concretamente in ambito scolastico i ragazzi con disabilità, a partire dal necessario ausilio per quanto riguarda il trasporto a scuola «che resta uno dei principali fattori dell’abbandono scolastico dei ragazzi con disabilità in questo territorio», chiosa il presidente di Azzurra. Assocazione che ha anche messo a punto per i ragazzi svariati corsi di formazione per le persone della zona tra cui spicca il “primo soccorso per persone con ridotte capacità motorie”. Azzurra insomma, non lascia indietro nessuno, neppure chi arriva dal mare: «A partire dalla metà degli anni ’10 con l’aumento dei flussi migratori siamo stati chiamati dal comune e dalla prefettura di Cosenza a gestire l’emergenza dei migranti sbarcati al porto di Corigliano Calabro e in quest’occasione abbiamo iniziato a integrare – spiega Gallina – alcuni nostri laboratori, come quello di fotografia e i corsi sportivi aprendoli a tutte le persone con un passato migratorio che giocano e imparano insieme ai nostri giovani con disabilità. È stato un successo e che abbiamo replicato per favorire l’inclusione sociale dei minori e giovani adulti entrati nel circuito penale e per le persone che hanno compiuto la maggiore età. L’incarico viene effettuato dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna denomina e la nostra associazione i prende in carico queste persone, con l’obiettivo di portarli fuori dal situazioni difficili».

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