“Tendiamo le mani” al prossimo 

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Il comune di Corigliano-Rossano e in particolare il borgo di Schiavonea dove l’associazione Tendiamo le Mani ha la sua sede si trova in luogo di transizione. «Sono numerosi i gruppi famigliari di provenienza rumena, ucraina, bulgari, marocchini e polacchi) decidono per motivi lavorativi e anche per la buona politica di accoglienza, di stabilirsi definitivamente qui con le proprie famiglie, soprattutto per dare un futuro migliore ai propri figli», spiega Sonia Curatelo, referente dell’associazione Tendiamo le mani.

A pagare lo “scotto” di essere stranieri sono soprattutto i bambini e le donne. «La politica della buona accoglienza dell’associazione Tendiamo le mani – continua Curatelo – ha da sempre come obiettivo principale quello di favorire l’integrazione, la formazione e la riqualificazione professionale dei cittadini stranieri che incontrano tutta una serie di ostacoli e disagi al loro arrivo. I minori, fascia debole dell’immigrazione, sono quelli che maggiormente subiscono gli effetti del ritrovarsi in terra straniera e una società che si dichiara globalizzata, non può permettersi il lusso di lasciare indietro nessun bambino o ragazzo». Questa realtà ha come principio cardine combattere e prevenire la discriminazione sociale e l’inasprimento dei fenomeni razzisti, soprattutto quelli legati al mondo adolescenziale. «Tendiamo le Mani è da sempre molto attenta all’integrazione, al benessere e l’inclusione delle fasce più deboli della società attraverso una serie di iniziative intraprese in questi anni a tale proposito. Come il progetto “Sentiamoci in Salute” in collaborazione con la Croce rossa di Corigliano Calabro per misurare la pressione e la glicemia ai cittadini stranieri. Oltre alla salute mettiamo centro, grazie alla formazione delle nostre decine di volontari, la mediazione culturale. Collaboriamo anche con il Comune di Corigliano Calabro perché il rapporto tra il Terzo settore e le istituzioni ci aiuta a crescere e migliorare le nostre attività sopratutto per quanto riguarda la presa in carico dei minori e il contrasto delle reti illegali, di sfruttamento della manodopera e di caporalato che intercettano e schiavizzano molti migranti del territorio».

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