A lezione di nuovi stili di vita per contrastare la crisi climatica
di ciss
Il cambiamento climatico oltre a rappresentare un’emergenza attuale e prioritaria all’interno dell’agenda politica delle maggiori economie mondiali, è dal punto di vista della didattica scolastica, un tema che può fornire ai docenti interessanti spunti per il lavoro con gli studenti: il fenomeno si collega infatti in modo trasversale a tutte le materie in programma.
“Cambiamenti climatici: tra inquinamento, malattie e consumismo. Come e perché invertire la rotta” è il titolo del corso organizzato dal Ciss – Cooperazione Internazionale Sud Sud, all’interno del progetto Start-up Belice, indirizzato ai docenti di tutte le discipline, interessati a parlare in classe di clima e, più in generale, di sostenibilità ambientale. Trenta gli insegnati ad oggi coinvolti, appartenenti agli Istituti Radice-Pappalardo di Castelvetrano e Santi Bivona di Menfi: a condurre i primi appuntamenti formativi è Giovanni Vinti, ingegnere ambientale e dottorando presso il CeTAmb LAB dell’Università di Brescia. Esperto di tecnologie ambientali nei Paesi in via di sviluppo (PVS), in particolare legate alla gestione dei rifiuti solidi, ha esperienza in progetti legati alle tecnologie ambientali in Ghana, ad Haiti, in Palestina, in Tunisia.
Il corso, costruito in modalità DAD, ha illustrato a grandi linee i concetti di base della crisi climatica e ha proposto una serie di pratiche replicabili, per affrontare il tema non solo dal punto di vista scientifico, ma ponendo l’attenzione anche all’impatto del fenomeno sulla società, con la speranza che una maggior consapevolezza sull’argomento possa portare gli stessi studenti a mettere in atto nuovi stili di vita.
Il webinar di formazione affronta quindi ad ampio spettro il tema dei cambiamenti climatici di origine antropica. Partendo dall’evidenza scientifica attuale sul fenomeno si passa all’influenza delle diverse attività umane nei confronti dell’effetto serra tenendo conto di molteplici fattori (inquinamento, sprechi energetici, sistema alimentare, gestione dei rifiuti). Spazio, infine, agli scenari futuri (innalzamento delle temperature, del livello del mare, maggior frequenza e intensità dei fenomeni climatici estremi, migranti climatici, zoonosi), con un’analisi approfondita sulla possibilità di un cambio di rotta, necessario grazie a scelte coraggiose e impegnative, sia individuali che collettive che guardino alle buone pratiche di gestione dei rifiuti solidi e ai benefici legati all’economia circolare.
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