L’arte di Marzia Migliora per l’Esecuzione penale esterna

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Come il lavoro ci forma e ci deforma, che cosa ci motiva e come la passione ci guida. Sono queste le prime riflessioni del workshop condotto dall’artista Marzia Migliora per il progetto Spazio Acrobazie. Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, rivolto alle persone in esecuzione penale esterna, in collaborazione con l’Uepe di Palermo, partner del progetto.

Per questo primo appuntamento, il 4 aprile, al RISO – Museo d’arte contemporanea di Palermo, Marzia Migliora ha portato il visore VR per farci entrare nel suo mondo, nei suoi temi attraverso il suo peculiare sguardo e ha chiesto ad ognuno di noi di presentarsi, partendo da quello che sappiamo o non sappiamo fare, da quello che ci piace.

Tra noi c’è chi sa disinnescare bombe, chi supera la solitudine guidando un grande camion, chi divide le persone, chi sa far accadere le cose, chi vive senza mai aver imparato un mestiere, e chi non ha mai imparato a fare bene il letto (la sottoscritta). Non sappiamo ancora cosa diventeranno artisticamente parlando le nostre storie.
Forse un libro, o un manuale di istruzioni, in cui per riparare quello che non funziona bisogna dialogare e interrogare cose e persone. Le mancate risposte potrebbero essere domande mal poste. grazie Antonella Tantillo aver formato questo bel gruppo di persone dell’Uepe, e per averci svelato il suo cuore rosa nero. Forza Palermo.

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