IN-COMMUNITY: alla scoperta di CulturAmbiente

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CulturAmbiente è una delle tre realtà che partecipa alla prima edizione di IN-COMMUNITY il percorso di accelerazione sviluppato da The Qube all’interno di Pro Officine Mezzogiorno, progetto di inclusione sociale e rigenerazione realizzato insieme al Comune di Lecce e l’Istituto d’Istruzione Secondaria “Galiei-Costa-Scarambone” con il supporto di Fondazione CON IL SUD e Italiacamp.

Andiamo a scoprire la loro storia, le loro aspettative e soprattutto i loro programmi per il futuro.

 

Come nasce CulturAmbiente?

La nostra associazione nasce 17 anni fa dalla volontà di un gruppo di giovanissimi universitari ecologisti convinti che anche un piccolo cambiamento potesse generare grandi risultati.

Gli scopi sono perseguiti attraverso l’azione di impegno civico e di volontariato, la sensibilizzazione e l’informazione, l’analisi delle problematiche individuate e lo sviluppo di proposte alternative, il dialogo e la cooperazione con altre associazioni, movimenti e istituzioni. La sostenibilità ambientale è il fil rouge di tutte le attività associative; la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo del territorio in chiave green sono gli scopi associativi sui quali si fonda e nasce la nostra associazione.

 

In che modo ha influito il lockdown sul vostro progetto?

Il lockdown e l’avvento della pandemia più in generale ha influito negativamente sulla nostra associazione riducendo la possibilità di incontro e di condivisione, impedendoci di svolgere alcune attività progettuali in quanto non “strettamente necessarie” in periodo emergenziale. Altre attività invece sono state ripensate e adattate alle nuove condizioni, riscontrando comunque grandi difficoltà nel coinvolgimento dei soci.

 

Come è cambiata la consapevolezza su green e sostenibilità da quando il vostro progetto è nato?

Negli ultimi anni fortunatamente, la consapevolezza sull’importanza di adottare stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili è aumentata a causa però dell’emergenza climatica e sociale che viviamo e che non possiamo più ignorare. Sicuramente la società civile sta iniziando a percepire la necessità di migliorare il suo rapporto con l’ambiente e la natura e le istituzioni d’altra parte iniziano ad imporre nuove regole in chiave green. Ma il cammino è ancora lungo e la speranza risiede nelle nuove generazioni che a differenza nostra saranno già educate tra i banchi di scuola ad un approccio più etico e sostenibile dal punto di vista ambientale.

 

Volete raccontarci altri vostri progetti?

Nel 2008 abbiamo ideato la Campagna “Rifiuti Zero in Ateneo” che ha rivoluzionato le mense universitarie dell’Università del Salento conducendo all’eliminazione del monouso in plastica, all’inserimento di stoviglie lavabili, all’installazione di distributori alla spina di acqua e bevande, alla predisposizione di bidoni per la raccolta differenziata.

Nel 2010 nasce l’idea di ideare un marchio per certificare gli eventi gastronomici, musicali e culturali che intraprendono un percorso di sostenibilità ambientale: nasce “Ecofesta Puglia”.

Nel 2012 parte il Progetto “R.E.T.I. – Rifiuti ed Ecologia per il Territorio e l’Inclusione” con un programma di educazione ambientale e rigenerazione urbana nell’area 167 B della città di Lecce che ha coinvolto la Scuola Primaria Stomeo Zimbalo e diverse associazioni del territorio nella realizzazione di un orto didattico e un laboratorio di sperimentazione sociali per soggetti svantaggiati. Grazie a questo progetto CulturAmbiente fa approdare in Puglia la prima compostiera elettromeccanica di prossimità in grado di trattare gli avanzi di cibo della mensa scolastica trasformandoli in ammendante naturale per l’orto scolastico.

 

Quali sono le innovazione che potrebbero aiutare maggiormente il vostro lavoro? 

Innovazioni a basso impatto ambientale o con obiettivo la riduzione di emissioni di co2; attrezzature o processi che facilitino la transizione ecologica verso la quale siamo chiamati a tendere.

 

Raccontateci del vostro Team.

Dalla nostra associazione di volontariato sono nate nel corso degli anni diverse realtà, tra queste la cooperativa di lavoro InnovAction attraverso la quale alcuni soci di CulturAmbiente hanno trasformato la loro passione e la loro attività di volontariato quotidiana in lavoro. Ora siamo un gruppo allargato denominato CulturAmbiente Group e il nostro core business è “Compost Communnity” un modello innovativo di gestione di piccoli impianti di prossimità di compostaggio.

 

Come pensate che il percorso IN-Community possa migliorare la vostra attività? 

Il percorso intrapreso può aiutarci a prendere consapevolezza delle nostre possibilità, a migliorare la nostra formazione su tematiche specifiche e tecniche finora non approfondite e inoltre può migliorare e perfezionare la nostra offerta ai clienti.

 

Come immaginate il futuro di CulturAmbiente?

Immaginiamo un futuro dove tutti parlano la nostra lingua ossia dove tutti siano consapevoli che abbiamo un solo Pianeta Terra ed è nostro dovere amarlo e rispettarlo e non distruggerlo e stremarlo e che prendersi cura dell’ambiente nel quale si vive vuol dire prendersi cura di se stessi!

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