Su Terra Aut la sfida di produrre 25mila bottiglie di pomodoro bio
di cooperativasocialealtereco
Si è conclusa in questi giorni la prima esperienza a Terra Aut di piantumazione di un ettaro di piantine pomodoro bio. La cooperativa Sociale Altereco di Cerignola che dal 2011 gestisce un terreno di 8 ettari confiscato alla mafia, da quest’anno si cimenterà anche nella produzione di 25mila bottiglie di passata di pomodoro biologico che saranno disponibili presso le Coop di Puglia e per gruppi di acquisto solidali del territorio nazionale. Una nuova sfida per ribadire che è possibile generare economia sostenibile ed opportunità lavorative in un bene sottratto alla criminalità organizzata e restituito alla collettività per promuoverne il riuso sociale. Non a caso, il progetto “Il fresco profumo della libertà” è tra gli interventi selezionati nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione CON IL SUD insieme alla Fondazione Peppino Vismara.
Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Altereco – con un nutrito partenariato di enti pubblici e privati – prevede anche la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, tra cui l’allestimento di un B&B, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di sei persone in condizione di svantaggio. In attesa della partenza formale dell’iniziativa sostenuta da Fondazione CON IL SUD, le attività a Terra Aut vanno avanti. E fra queste, rientra la piantumazione di piantine pomodoro bio. «Questa nuova esperienza è connotata dalle diverse aree di provenienza dei lavoratori e affidati e dall’affiatamento che si è costruito – ha spiegato Vincenzo Pugliese, presidente della coop. Altereco – . La prima fase che ha previsto la lavorazione del terreno, l’installazione pacciamatura biodegradabile, l’impianto irriguo e la piantumazione di 30.000 piantine, è stata una esperienza molto positiva in quanto hanno partecipato con grande impegno e collaborazione oltre a Mamadou e Mounir anche Joshua, musicista nigeriano con gli affidati dall’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, Roberto, Giovanni, Sergio e Caludio che hanno contribuito senza risparmiarsi sentendosi parte di questa squadra affiatata. Questo stesso gruppo condurrà fino alla raccolta il progetto del pomodoro».
Per Pugliese, quindi, non ci sono dubbi: «In questa circostanza otto persone tutte con storie personali molto diverse, provenienze diversissime ma unite da un unico obiettivo: il bene comune come luogo di aggregazione e lavoro nel rispetto delle diversità». Ed “Il fresco profumo della libertà” contribuirà a potenziare le attività di agricoltura sociale ed a favorire una maggiore cultura dell’antimafia e della partecipazione attiva, a partire dal coinvolgimento delle nuove generazioni.
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