Officine Gomitoli: Centro Interculturale per l’incontro e la convivenza tra differenze

La Cooperativa Sociale Dedalus (www.coopdedalus.it) da più di 30 anni lavora a Napoli sui temi dell’immigrazione e per il positivo incontro tra comunità locale e persone migranti. Da sempre una grande attenzione è stata data all’area dell’infanzia e dell’adolescenza, come a quella dei giovani, con interventi nelle scuole ed anche attività tese a migliorare le condizioni di vita quotidiana. La cooperativa, infatti, individua, proprio nei giovani (italiani e con background migratorio) gli attori privilegiati da cui partire per costruire insieme le condizioni per una convivenza civile, democratica e positiva tra differenti culture, provenienze ed etnie.
Ed è in tale ambito che la Cooperativa Dedalus, grazie ad alcune fondazioni che hanno creduto da subito nel progetto (Fondazione Charlemagne, Open Society Foundacion, Fondazione con il Sud), ha deciso di affittare uno spazio di 600 mq all’interno dell’Ex Lanificio Borbonico Sava di Porta Capuana a Napoli (edificio collocato al centro di differenti progetti di rigenerazione urbana) per aprire un Centro Interculturale rivolto nello specifico ai giovani italiani e migranti, ma che nell’insieme guarda a tutta la comunità locale.
L’abbiamo chiamato “Officine Gomitoli “ un po’ perché il nome è coerente con quello dello stabile in cui si colloca, ma soprattutto perché ci piace l’idea dell’intreccio del “gomitolo” apparentemente indistricabile ma che invece, se usato con abilità e pazienza, sapendo guardare dentro non fermandosi alla superficie, permette la realizzazione di abiti e oggetti che nel nostro caso sono fili che lavorati e accompagnati producono “maglie” ricreative, culturali, artistiche, educative e formative.

In “Officine Gomitoli”, infatti, saranno presenti spazi dedicati al teatro, all’alta formazione professionale, all’artigianato artistico, alla riflessione e alla proposta culturale (spazio per proiezioni film, spettacoli teatrali o performance musicali), alla comunicazione con il quartiere e con la città (radio web e spazio multimediale), all’apertura di un confronto pubblico e positivo sui temi dell’immigrazione, della convivenza, delle politiche locali.
Insomma un luogo dove per una volta l’incontro tra italiani e migranti si proponga alla città non come problema, ma come opportunità di sviluppo e benessere collettivo, a partire dal protagonismo delle ragazze e dei ragazzi che lo frequenteranno che più che “destinatari” saranno attori primi della vita e delle attività del Centro stesso e in tali attività potranno trovare anche occasioni di lavoro e di emancipazione.

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