Ripartire dalla Riserva: il maggio 2020 di MIPAT

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MIPAT Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio è un progetto di Legambiente Acireale col sostegno di Fondazione CON IL SUD che prende le mosse da un’idea di territorio come patrimonio comune, aperto ad azioni e discipline diverse tra loro al fine di tutelare l’ecosistema della Riserva Naturale Orientata La Timpa.

Quello che vogliamo realizzare è un racconto corale in cui la comunità e la riserva ripristinino l’antico dialogo che li caratterizzava. Come immaginiamo che i sentieri della Timpa possano tornare ad intrecciarsi con la nostra quotidianità? Quali processi sociali o economici bisogna ripensare per fare in modo che questo accada? MIPAT rappresenta l’occasione per porsi tutte queste domande e provare a trovare insieme le risposte avvalendosi dei diversi strumenti messi a disposizioni dai partner: corsi di formazione, laboratori di apprendimento non formale, animazione territoriale, attività di ricerca e mappatura, conferenze, campagne di sensibilizzazione e molto altro.

Con l’allentamento delle misure di lockdown imposte dall’emergenza sanitaria il mese di maggio ci ha dato la possibilità di tornare all’aria aperta. Parchi e riserve sono tornate al centro dell’attenzione dei cittadini, rappresentando una possibilità per tutti di evadere dalle mura domestiche in uno spazio aperto che offre una possibilità di svago nel rispetto delle misure di sicurezza.

Noi siamo tornati sul sentiero della Gazzena, uno dei tanti percorsi praticabili nella Riserva Naturale Orientata La Timpa di Acireale, per raccontarvi le sue particolarità naturalistiche ma anche architettoniche: Villa Calanna, i terrazzamenti e i suoi muri a secco.


Un documento video di Agendaerra ripercorre il sentiero della Gazzena e ripercorre le battaglie di uno dei suoi difensori più strenui: Cesare Melfa.

Conoscere e valorizzare l’architettura rurale della riserva è fondamentale per progettarne il futuro. Di questo si è occupato il corso I muretti a secco: l’arte di progettarli, manutenerli e valorizzarli promosso dall’ente partner del progetto MIPAT, Fondazione Città del Fanciullo. Iniziato nel mese di febbraio, il corso si è posto l’obiettivo di formare giovani professionisti sul recupero e la progettazione di tecniche costruttive tradizionali, che hanno la capacità di contrastare il fenomeno di dissesto, frutto di conoscenze costruttive, idrauliche e agrarie applicate in ragione delle caratteristiche idrogeologiche e paesaggistiche della Riserva la Timpa di Acireale.

Che cos’è un muro a secco? Di questo ne abbiamo parlato qui.

Tra le tante attività del progetto MIPAT, un pilastro su cui il partenariato si sta scommettendo è anche quell’educazione sul tema dei rischi ambientali, con un focus su quello idrogeologico. Per fare questo si è avviato un dialogo costante con le scuole del territorio acese, con l’obiettivo di aprire lo ‘spazio’ didattico anche fuori delle mura scolastiche. Per fare ciò si vuole mettere in campo la metodologia del service learning, grazie alla quale l’esperienza didattica si esperisce mediante attività che hanno un duplice obiettivo: quello didattico e quello di offrire un servizio alla propria comunità. La prima tappa è stata un mini-corso, fatto da quattro incontri, con vari docenti delle scuole di tutti gli ordini con l’obiettivo di condividere le conoscenze di base sul tema del rischio idrogeologico e del service learning e la co-progettazione delle attività da fare con i ragazzi. Purtroppo siamo stati costretti a non poter avviare le attività con gli studenti, a causa del COVID, ma stiamo già lavorando per ripartire appena sarà possibile.


I docenti raccontano l’esperienza formativa offerta dal Progetto MIPAT.

Il mantenimento e la valorizzazione della Riserva La Timpa permette quindi non solo di restituire alla città e ai cittadini il suo antico legame con essa, ma anche di non turbare gli ecosistemi che su di esse si sono sviluppate. Un’esempio è rappresentato dal gongilo, un rettile a metà tra una lucertola e un serpente chiamato in dialetto anche “tiraciatu”, che prospera nella riserva proprio grazie alla presenza dei muri a secco nei quali è solito rintanarsi. Se non vi è mai capitato di trattenere il respiro di fronte all’improvvisa comparsa di uno di questi animaletti, potete conoscerlo meglio qui.

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