Covid e scuole, il sindaco Welcome scrive a Mattarella. Roberto Del Grosso: è in atto uno sbilanciamento dei poteri che mina le istituzioni

di

Al Signor Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
c/o Palazzo del Quirinale
00187 – Roma

Egregio Signor Presidente,

mi chiamo Roberto Del Grosso e sono il Sindaco di un piccolo comune, Roccabascerana, composto da circa 2300 abitanti, ubicato nell’entroterra campano, in provincia di Avellino.

Da poco più di una settimana sono guarito dal virus covid-19.

Le scrivo per chiedere un Suo autorevole intervento in ordine ad una delle tante problematiche che noi sindaci di enti di minori dimensioni ci troviamo ad affrontare, molto spesso da soli.

Mi riferisco, nel caso di specie, all’attuazione, nel proprio territorio, di quanto disposto sia a livello nazionale che regionale sulla possibilità di attivare la didattica in presenza delle scuole dell’infanzia e delle prime classi della scuola primaria.

Nel caso del Comune che rappresento, la decisione di consentire l’attività in presenza dei ragazzi è stata assunta alla luce della sussistenza di tutti i presupposti fattuali a salvaguardia degli alunni, delle loro famiglie e del personale scolastico attraverso un massiccio screening cui molti di questi, in modo volontario, si sono sottoposti (tamponi antigenici) e che fortunatamente ha dato esito negativo per tutti loro.

Attualmente nel territorio di Roccabascerana vi sono solo 28 persone positive al COVID-19 ma nessuno di essi ha relazioni con il mondo della scuola.

In tale contesto, con il supporto giuridico del segretario comunale e della contingente situazione epidemiologica del Comune, ho ritenuto di dover dare corretta attuazione ai provvedimenti degli enti superiori e aprire le classi di alcuni istituti scolastici.

Tuttavia, alcuni Comuni limitrofi con medesime caratteristiche di quello che rappresento, anche in termini di numeri di persone contagiate, hanno disposto con ordinanza la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, addirittura fino al 31 gennaio 2021, creando tra i genitori un forte stato di allarmismo.

Tutto questo, senza tener alcun conto che il potere di ordinanza dei Sindaci ex art. 50 del D.Lgs. n. 267/2000 si fonda su una serie di presupposti, il primo dei quali consiste nella rilevanza esclusivamente locale del caso igienico-sanitario.

Orbene, quotidianamente, mi giungono messaggi che censurano il mio operato come quello di altri pochi Sindaci, configurandolo come irresponsabile e foriero di mettere a repentaglio la salute della intera Comunità.

Questo stillicidio continuo di accuse sta demoralizzando tutti quegli amministratori locali che come lo scrivente cercano di dare pedissequa ottemperanza a quanto disposto dagli Enti superiori e, nel caso di specie, di tenere in forte considerazione il possibile pregiudizio educativo e formativo ricadente sui destinatari ultimi del servizio scolastico.

La mia preoccupazione più che sul piano istituzionale è focalizzata proprio sul coinvolgimento della mia persona e della mia morale; difatti, come dovrei sentirmi nel momento in cui vi dovesse essere un caso di un bambino positivo al COVID-19 che frequenta la scuola ubicata sul mio territorio e che magari nessuna certezza scientifica potrebbe indicare, quale sede del suo contagio, proprio la scuola?

Sarebbe facile per qualunque detrattore, avversario politico o meno, censurare la mia legittima decisione di riapertura delle scuole, rimproverandola quale scellerata decisione.

Pertanto, quale Sindaco di un piccolo Ente, non avendo gli strumenti concreti per poter cambiare questa confusione istituzionale, Le chiedo di intervenire definendo e sollecitando gli organi competenti affinchè adottino, soprattutto su tale delicata materia, univoche e coerenti decisioni che supportino gli amministratori locali, categoria alla quale mi pregio di far parte.

Egregio Presidente, sono preoccupato, ed è per questo che Le affido un’ultima riflessione che peraltro ha condiviso anche con altri Colleghi.

Se il Governo centrale approva decreti che vengono contestati da alcuni Presidenti di Regione, i quali, a loro volta, adottano ordinanze che non vengono rispettate dai Sindaci che assumono decisioni diametralmente opposte a quanto prescritto, quale cittadino, pur rispettoso delle leggi e delle Istituzioni, conformerà legalmente la sua azione, soprattutto in questo periodo così critico, atteso che i suoi rappresentanti si disinteressano di quanto statuito dagli organi costituzionalmente superiori?

La saluto cordialmente e Le auguro buon lavoro.

Roberto Del Grosso
(Sindaco di Roccabascerana)

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