Migranti, progetto sui presidi Caritas

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Uno degli scatti in esposizione

Un racconto per immagini che punta lo sguardo verso alcuni dei lavoratori più colpiti, tra i più invisibili e più fragili: i lavoratori agricoli immigrati dalle altre sponde del Mediterraneo, venuti sin qui per realizzare il desiderio di una vita migliore. Nell’ambito del progetto Ragusa Foto Festival sono state inaugurate delle mostre che potranno essere visibili per tutto il mese di agosto. Si tratta di  due progetti fotografici che raccontano la quotidianità in era post-covid, dei lavoratori agricoli. Essi insieme alle loro famiglie vivono intorno alle due aree siciliane, Marina di Acate (Rg) e Pachino (Sr), (18 in tutta Italia). Sono coinvolte nel progetto “Presidio”, l’iniziativa di Caritas Italiana con cui dal 2014 si opera per l’emersione dello sfruttamento dei migranti in agricoltura e per un’integrazione che adesso si deve misurare anche con la pandemia.

Il ruolo dei migranti in agricoltura

Una forza lavoro necessaria per il comparto agricolo, e nonostante siano vittima di continuo sfruttamento, desiderano costruire la loro appartenenza al nostro territorio. Non solo in senso identitario ma solidale per sentirsi parte di una comunità. I progetti saranno esposti a Palazzo La Rocca a Ragusa Ibla, con due mostre visitabili fino a domenica 29 agosto. Le immagini mettono a nudo disuguaglianze, sofferenza, lotta ma anche resilienza. E quello spirito di condivisione e innata celebrazione della vita che caratterizza le attività delle Caritas diocesane di Ragusa e di Noto, e dei nostri sostenitori Fondazione Con il Sud, Fondazione di Comunità Val di Noto, Collezione Donata Pizzi.

I promotori del progetto

I lavori sono realizzati da due fotografe professioniste, Martina Della Valle e Maria Vittoria Trovato. Prodotti dall’Associazione APS Antiruggine (che produce Ragusa Foto Festival) grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud e Collezione Donata Pizzi, e alla collaborazione della Fondazione di Comunità Val di Noto.

Un progetto al femminile per raccontare di percorsi di innovazione sociale avviati dal 2014 nel nostro territorio da Caritas Italiana. Due fotografe professioniste, Maria Vittoria Trovato e Martina Della Valle. Con linguaggi visivi diversi, rispettivamente documentaristico e concettuale, mostrano la loro ricerca. E basano i loro lavori su una visibilità che testimonia le emozioni di persone e di luoghi intorno ai Presidi siciliani di Caritas Italiana, Marina di Acate e Pachino.

I due progetti fotografici sui migranti

“Correspondence” di Martina Della Valle

Il progetto nasce dalla corrispondenza intrattenuta a distanza per alcuni mesi con un gruppo di donne, di età e origini diverse, che frequentano la scuola di italiano del Presidio Caritas di Pachino. Inizialmente Martina Della Valle, che vive a Berlino, ha sviluppato il progetto in remoto. Questo scambio fatto di parole e immagini ha composto un racconto per frammenti della loro realtà. E come hanno scelto di rappresentarla, una riflessione in soggettiva sulla loro quotidianità attuale. Alla fine di maggio si è conclusa la realizzazione del progetto in presenza.

“Fascia trasformata” di Maria Vittoria Trovato

I braccianti agricoli non hanno interrotto il loro lavoro durante il lockdown. Maria Vittoria Trovato è siciliana, di Siracusa, e quindi è riuscita a raggiungere i luoghi e le persone che vivono intorno al Presidio di Marina di Acate nel pieno rispetto delle regole di distanziamento. Ha conosciuto tanti bambini che in tempi “normali” frequentano il Presidio. Ascoltando e seguendo storie diverse, si è fatta guidare dai loro racconti. Condividendo i loro sogni che, nonostante le difficoltà, custodiscono accuratamente.

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