UNHCR – Presentato Il Rapporto Annuale Sull’immigrazione 2019

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Nel 2019 si è registrato il numero più alto di rifugiati rispetto agli anni precedenti. Quasi il 50% sono bambini. Siriani e venezuelani in vetta alla classifica di chi è stato costretto a lasciare il proprio Paese

Il 18 giugno scorso l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha presentato il Global Trends 2019, il rapporto annuale sull’immigrazione. Questo uno dei dati più rilevanti: lo scorso anno risultavano essere in fuga da guerre, conflitti, persecuzioni, violazioni dei diritti umani 79,5 milioni di persone. Di questi circa 30-34 milioni sono bambini.
Si tratta del numero più elevato mai registrato finora, contro i 70,8 milioni del 2018 e i 68,5 milioni del 2017. Nei numeri riferiti al 2019 sono annoverati anche i 3,6 milioni di venezuelani che hanno cercato protezione all’estero. Ma la gran parte di rifugiati proviene dalla Siria, che continua ad avere il triste primato tra i Paesi da cui si fugge. Seguita da Afghanistan e Sudan del Sud.
La Turchia ha ospitato il maggior numero di sfollati provenienti da oltreconfine, quasi tutti dalla Siria (92%). I venezuelani hanno trovato rifugio soprattutto in Colombia (1,8 milioni di sfollati) e in altre parti dell’America Latina e dei Caraibi. Segue poi la Germania che ha accolto 1,5 milioni di rifugiati (soprattutto siriani).
Un esodo forzato così consistente si associa a un altro dato: è sempre più difficile che i rifugiati tornino a casa. Se negli anni Novanta in media 1,5 milioni di persone costrette a lasciare il proprio Paese riusciva a rientrare ogni anno, negli ultimi dieci anni il numero si è di gran lunga abbassato: circa 385.000. Le speranze di tornare nel Paese di origine si affievoliscono sempre di più e l’integrazione e l’inclusione diventano essenziali: questa rimane la sfida per il futuro.
Nei prossimi anni catastrofi naturali e cambiamenti climatici potrebbero – secondo l’UNHCR – rendere più alto il numero di sfollati nel mondo. L’interazione tra clima, povertà, conflitti, fame e persecuzioni potrebbe creare nuove emergenze da affrontare. Sono 135 milioni le persone che, per esempio, nel 2019 hanno dovuto far fronte a una grave scarsità alimentare.
Da ultimo, il Covid-19. Nonostante la pandemia si sia affacciata sullo scenario mondiale alla fine del 2019, è chiaro fin d’ora ch’essa abbia avuto un impatto sociale ed economico senza precedenti anche sul numero di richiedenti asilo: infatti, nel marzo 2020 il numero di domande di asilo registrate nell’Unione Europea è diminuito del 43% rispetto al febbraio. Questo fa sì che l’entità reale del numero di persone che cercano protezione sarà certamente sottostimato nel prossimo futuro.

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