La Chiappiniello di Fondazione Con il Sud incontra i partner di “Dolce Lavoro”
di associazioneamiciconilcuore
“Dolce Lavoro” è un progetto che ha subìto in corso d’opera diverse battute d’arresto, in concomitanza con lo scoppio della pandemia e la ristrutturazione dei locali nel carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro, da adibire al laboratorio di pasticceria per i detenuti opportunamente formati grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud. Ma ora, con l’avvio a pieno regime dell’attività di pasticceria, attualmente dedicata alla produzione di panettoni, biscotti e dolci natalizi, si cominciano a tirare le somme in vista della chiusura del progetto, prevista per dicembre.
La visita di Maria Pia Chiappiniello, referente per le attività istituzionali di Fondazione Con il Sud, avvenuta lo scorso 24 ottobre, rientra infatti nelle fasi finali del progetto, in cui l’ente finanziatore incontra la ricca rete di partenariato sulla quale si è retta “Dolce Lavoro”.
Dopo aver visto i detenuti all’opera nel laboratorio, ed aver avuto modo di apprezzare l’alta qualità dei manufatti realizzati con materie prime “a chilometro 0”, la Chiappiniello si è intrattenuta con i partner che si sono spesi, ciascuno per la propria parte, per arrivare fino a qui. Alla presenza della direttrice del carcere, Patrizia Delfino, in rappresentanza dell’istituto carcerario che fa da sede di svolgimento del progetto stesso, la Chiappiniello ha così ripercorso le varie tappe dell’idea progettuale che ha trovato ampi consensi in Fondazione Con il Sud, soprattutto per il suo essere destinata a detenuti in regime di alta sicurezza e di “fine pena mai” che la contraddistingue da progetti analoghi che si sviluppano in altre realtà carcerarie.
Accolta dalla presidente Antonietta Mannarino dell’ente capofila, l’associazione “Amici con il Cuore”, la rappresentante di Fondazione Con il Sud ha tenuto a sottolineare come, nella fase finale del progetto – che nasce in risposta ad un bando finalizzato all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate – sia tempo ora di impegnarsi per far sì che i detenuti diventino soci lavoratori della cooperativa “Mani in libertà”, appositamente costituita per la commercializzazione dei prodotti dolciari anche al di fuori del carcere, in punti vendita convenzionati e tramite piattaforma online. Dal canto loro, i partner del progetto – l’impresa sociale “Promidea”, rappresentata per l’occasione da Piero Caroleo e Giuseppe Pedullà; l’associazione “Liberamente”, con il presidente Francesco Cosentini, e l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna (Uiepe) con Maria Letizia Polistena – hanno manifestato le difficoltà finora incontrate, sia dal punto di vista normativo (trattasi infatti di detenuti con condanna all’ergastolo) che riguardo ai tempi di organizzazione del lavoro, per ora concentrato solo al mattino, che non permettono di evadere l’alto numero di richieste di manufatti pervenuto. L’intenzione resta, comunque, quella di assumere all’interno della cooperativa i detenuti coinvolti, in modo che possano continuare ad operare in maniera autonoma una volta concluso il progetto, ma di sicuro ci vorrà ancora del tempo per consolidare una realtà che non ha precedenti a livello regionale e che sta affacciandosi ora sul mercato territoriale.
Benedetta Garofalo
Addetta stampa progetto “Dolce Lavoro”
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