SardiniaSpopTourism, Donne sarde contro lo spopolamento

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Un saluto car* compagn* di viaggio. Oggi vi voglio raccontare la storia di Claudia Licheri e del suo progetto.

La storia di Claudia

Finito il liceo, in Claudia era vivo il desiderio di conoscere nuove culture e fare incetta di esperienze. Questo l’ha portata a Venezia per studiare lingue orientali. Però dopo essersi  laureata si rese conto di aver studiato la lingua e la cultura di paesi in cui non era mai stata. Quindi, ancora prima di sapere il voto di laurea era già in volo per Nuova Delhi.

“Sono andata fuori per conoscermi dentro”

Ma fu in Iran che capì la sua vera ambizione. Si rese conto delle molteplici similitudini tra la cultura iraniana e quella sarda tra cui l’accoglienza, la forte identità culturale, l’importanza delle tradizioni e, purtroppo, anche il tipo di percezione parziale che spesso caratterizza queste due realtà. Ed è proprio a Teheran che Claudia ha cominciato a chiedersi come poter restituire alla sua terra natia le competenze che aveva appreso. Fu molto segnata da un fatto in particolare, al momento di lasciare l’Iran chiese alla famiglia che l’aveva ospitata in che modo si sarebbe potuta sdebitare della squisita ospitalità, gentilezza e disponibilità che gli avevano riservato. La risposta fu “Per favore racconta al mondo che l’Iran è anche questo”.

Con questo bagaglio di esperienze Claudia è tornata a casa, in Sardegna. E secondo voi è rimasta con le mani in mano? Ovviamente no.

Il progetto

Molti gli hanno sconsigliato di tornare qui perché “in Sardegna non c’è niente”, che avrebbe avuto più fortuna altrove. Invece lei, Insieme ad altre cinque donne sarde, ha fondato il progetto SardiniaSpopTourism. Il nome fa riferimento ad una tematica importante in Sardegna, lo spopolamento, riproposta in chiave pop per offrire una narrazione più fresca e al passo coi tempi. Il loro sito raccoglie tante cartoline colorate, il medium scelto per raccontare le tante “realtà virtuose” presenti nei paesi in via di spopolamento della Sardegna, che raccontano le storie di piccoli imprenditori che hanno deciso di rimanere e re-sistere in quei luoghi.

Il loro obiettivo è quello di avviare un’ impresa che ascolta i bisogni delle persone per costruire insieme nuove progettualità condivise in modo da rispondere alle reali esigenze dei territori. Per questo motivo hanno fondato un’associazione di promozione sociale che porta il nome di RU.RA.LE: “L’obbiettivo è utilizzare il turismo come strumento per incrementare il capitale sociale”. Ru sta per ruoli, ruoli che ciascuno ricopre in questi territori che devono essere valorizzati e riconosciuti. Ra sta per radici, poiché sono profondamente legati alla Sardegna e Le sta per legami perché per queste ragazze i legami  e le relazioni tra individui sono la base di tutto.

Come possiamo valorizzare il territorio e raccontare una Sardegna inedita?

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