DALLA CERTEZZA DELLA PENA ALLA CERTEZZA DEL RECUPERO

di

La Cappella della Liberazione prima dei lavori

Un uomo recuperato non è più pericoloso, mentre la giustizia
vendicativa produce persone che scelgono di nuovo la
via delinquenziale, La società può e deve coinvolgersi nel
recupero dell’uomo che sbaglia. La casa di accoglienza vuole
essere un’alternativa concreta all’attuale sistema carcerario,
costoso e inumano, inefficiente e degradante. Ci ritroviamo
di fronte ad una emergenza educativa spaventosa, profonda
e insostenibile, tale emergenza educativa trova le sue radici
proprio nella nostra società, a tutti i livelli, ed i delinquenti
finiti in carcere ne rappresentano spesso il frutto maturo.
Pertanto nel momento dell’uscita dal carcere, tali persone
vanno accolte obbligatoriamente, presso strutture adeguate,
per non incorrere nel rischio di una recidiva certa, come
le statistiche ci dicono. Bisogna superare la vendetta,
aiutando le persone alla radice del problema costruendo
percorsi e strutture educative, dove la persona è aiutata a
cambiare. La risposta alla delinquenza non può più essere
solo carcere, i dati sono chiari, ogni giorno escono dalle
carceri circa 1000 persone, delle quali sappiamo già che
800, nei mesi successivi torneranno a farsi e a fare del male,
eppure si spendono molti soldi per mantenere tali strutture
mentre non si spende un euro per sostenere realtà di
accoglienza che realmente servirebbero alla rieducazione e
al reinserimento del persona detenuta, infatti di carcere si
parla tanto, ma i fondi per una retta giornaliera, per le
comunità che accolgono detenuti non tossicodipendenti
sono ancora un miraggio. Eppure la recidiva passerebbe
dall’80% al 15% con costi che scenderebbero dagli attuali
200 euro giornalieri a meno di 40 euro.

La Cappella della Liberazione .

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