Nasce il protocollo d’intesa ABCD: collaborazione, impegno, responsabilità
di hubstrat
Il progetto ABCD compie un altro passo importante nella sua missione di prevenzione e salvaguardia del territorio.
La tutela della straordinaria biodiversità della Riserva Naturale Statale Oasi WWF Cratere degli Astroni diventa oggi ancora più concreta e programmatica, resa forte da un documento di validità legale per il corretto trattamento del territorio: il protocollo d’intesa.
Cos’è il protocollo d’intesa e cosa prevede
È un documento che il Riserva Naturale Statale Oasi WWF Cratere degli Astroni sta proponendo alle singole attività presenti nella zona limitrofa all’Oasi con l’obiettivo di mettere nero su bianco ciò che bisogna fare per:
- Prevenire gli incendi
- Conservare la biodiversità
Ogni accordo viene redatto sulla base delle specifiche caratteristiche dell’interlocutore di riferimento, così che possa agire secondo le sue possibilità e responsabilità.
Ci sono però dei punti cardine validi per tutti:
- Manutenzione costante dei propri terreni, al fine di tenerli puliti e sgombri da eventuali accumuli di vegetazione secca o altro che possa costituire un pericolo per il divampare di un incendio.
- Accertarsi che la propria area perimetrale sia perfettamente pulita in uno spazio di almeno cinque metri continui, così da interrompere il propagarsi di un eventuale incendio togliendogli materiale attraverso al quale attecchire. (corridoi di propagazione)
- Effettuare attività di sfalcio al termine del periodo di fioritura in modo da favorire la presenza degli insetti pronubi;
- Non utilizzare o limitare l’uso di diserbanti e prodotti chimici;
- Garantire una copertura vegetale su zone scoscese per prevenire l’erosione ad esclusione delle aree perimetrali.
A ciò si aggiungono anche delle regole per il controllo periodico del territorio, come:
- Organizzazione e programmazione di visite periodiche con il personale della Riserva, al fine di ricevere indicazioni e al tempo stesso verificare lo stato di attuazione delle azioni previste dal protocollo
- Facilitare l’accesso per raggiungere lo stradello denominato “periplo” al personale incaricato per monitorare lo stato della vegetazione e per eventuali interventi di spegnimento
I protagonisti del progetto
Attraverso l’accurata mappatura dei suo confini esterni, abbiamo individuato tutte le zone che entrano in contatto con i muri e i terreni dell’Oasi.
Zone incolte, discariche, le cui condizioni di abbandono e incuria costituiscono un grosso rischio per la nascita e la propagazione di incendi.
Uno ad uno, stiamo rintracciando e contattando tutti gli enti, le attività private e le istituzioni responsabili di quelle zone, per coinvolgerli nelle attività di manutenzione e tutela dell’ambiente che li circonda.
Stiamo puntando a tutti gli operatori economici del territorio, grandi e piccoli, e alle istituzioni: dalla Municipalità di Pianura alle aziende agricole nei dintorni.
Vogliamo creare una rete attiva e consapevole di prevenzione e salvaguardia della biodiversità, mettendo su un sistema di cooperazione vigile e costante.
Cresciamo giorno dopo giorno
Il progetto del protocollo è partito da poco, ma procede spedito.
Al nostro fianco ci sono già le realtà di Agnanum, Tenuta Cigliano e Cantine Astroni, che hanno risposto alla nostra chiamata con prontezza ed entusiasmo.
Stiamo ponendo le basi per un senso condiviso di responsabilità. Perché da soli si può innescare il cambiamento, ma insieme quel cambiamento diventa rivoluzione.
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