COSTRUITI NIDI ARTIFICIALI PER FAVORIRE LA NIDIFICAZIONE DEI RAPACI ALLE SOGLITELLE
di gestionefaunaonlus
Matteo Palmisani, delegato Lipu di Caserta ha appena finito di costruire due nidi artificiali per favorire la nidificazione di Gheppio e Barbagianni alle Soglitelle. Appena terminerà l’emergenza del Covid – 19 i nidi verranno installati alla presenza dei visitatori.
Il Gheppio è un rapace diurno ed è il falco più diffuso in Europa, Asia e vaste regioni africane. Predilige gli spazi aperti con vegetazione bassa, dove può facilmente dedicarsi alla caccia e trovare luoghi sicuri dove posarsi. Si nutre di piccoli roditori, insetti, lucertole, piccoli serpenti e uccelli, quali storni, passeri e allodole.
Il Gheppio è uno dei rapaci attualmente più diffusi in Italia. Il trend demografico nazionale è, nel complesso, favorevole. Più complessa è invece la situazione dell’habitat riproduttivo: da un lato, il declino delle attività agricole non intensive rappresenta una minaccia per il Gheppio, parzialmente compensata dalla buona adattabilità della specie che ha progressivamente “colonizzato” altri habitat, incluso l’ambiente urbano.
Il Barbagianni è un rapace notturno, sedentario, grande circa una trentina di centimetri. Possiede una notevole apertura alare – anche fino a 1 metro di ampiezza – che sfrutta in lunghi voli notturni in aperta campagna, durante le battute di caccia.
Rane, arvicole, talpe e topi costituiscono la sua “dieta base”, alla quale può aggiungere grossi insetti. Come accade per altri rapaci, inghiotte le proprie prede intere, rigurgitando successivamente pelo, ossa ed esoscheletri di insetti sotto forma di borre (piccoli ammassi sferici).
La specie nel nostro Paese risente purtroppo di una serie di condizioni sfavorevoli, dal rischio di avvelenamento – a causa dei veleni utilizzati per la derattizzazione – alla riduzione dell’habitat idoneo a causa delle ristrutturazioni o delle demolizioni di vecchi edifici. Fino alla più importante causa di morte, rappresentata, oggi, dal traffico veicolare. Fattori che hanno causato un generale decremento della specie nel nostro Paese.
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