Testimonianza dell’assistente sociale Lucina Mirella Carucci

di

Lucina Mirella Carucci, Assistente Sociale del Consorzio Sociale Vallo di Diano Tanagro-Alburni, Ambito S10.

Nel 2016 l’allora Piano Sociale di Zona Ambito S10, finanziò Il Centro Antiiviolenza “Aretusa”, gestito dall’Assocciazione Differenza Donna Ong. Sin da subito la Responsabile dott.ssa Pafundi, prese contatti diretti con i Servizi Sociali Territoriali e le relative Assistenti Sociali presenti sul territorio e che fanno tutt’oggi parte dei Comuni dell’Ambito. L’occasione per incontrarsi e conoscersi è stata la partecipazione ad un primo corso di formazione organizzato e tenuto dalle esperte dell’associazione Differenza Donna, occasione proficua per acquisire le competenze necessarie per riconoscere i segnali della violenza. Da allora è iniziata la collaborazione con il Centro Antiviolenza Aretusa, in una totale e piena sinergia e collaborazione tra vari servizi territoriali, tra cui Forze dell’Ordine, ASL, medici di base, amministrazioni comunali, al fine di creare un contesto sensibile e consapevole nei confronti della violenza di genere, in un’ottica di sinergia operativa.

Nell’ottobre del 2018 con il Progetto “SARA”, ho avuto l’opportunità di seguire un altro “Corso di formazione base sulla violenza di genere”, rivolto alla rete territoriale. L’opportunità per un ulteriore approfondimento e per allacciare nuovi sodalizi professionali con le verie figure specialistiche, che a vario tiitolo erano presenti alla formazione, nella convinzione che sia necessario un approccio integrato e professionale per sostenere le donne in uscita dalla violenza di genere. Altro spunto di formazione di riflessione sono state le Sessioni Informative sulla salute, organizzate dal Centro Antiviolenza Aretusa, grazie al progetto SARA e in collaborazione con il Distretto Sanitario di Sala Consilina. Tale progetto inoltre ha potuto dare sostegno immediato alle donne in uscita dalla violenza, andando ad integrare il lavoro delle operatrici del centro e della rete a sostegno delle donne in uscita dalla violenza. Andando a garantire incontri inerenti le difficoltà lavorative, riuscendo ad attivare voucher formativi e di tirocinio, riuscendo a sostenere alcune donne nella conquista della autonomia abitativa potendo usufruire dei voucher per pagare l’affitto. Tutte queste azioni hanno intensificato il lavoro di rete in quanto ha permesso di dare molte più risposte concrete, oltre a quelle che già noi servizi sociali e il centro antiviolenza riusciamo a offrire.

Si è intensifica e si è consolidata la collaborazione con il Centro Aretusa, nella persona della dott.ssa Pafundi e delle operatrici che l’affiancano, instancabile e fruttuoso è il lavoro svolto in sinergia e di valutazione di rischio delle donne che chiedono aiuto, che di volta in volta si presentano all’attenzione del Servizio Sociale Professionale e/o del Centro Antiviolenza, presso lo Sportello di Ascolto attivo h24. Riunioni di equipe, contatti telefonici e incontri diretti per valutare caso per caso, per confronti e condivisioni di percorsi da seguire rispettando la privacy e soprattutto i bisogni e i desideri delle donne, cercando di mettere in atto ogni possibile azione e sostegno della donna ed i minori ad essa legati.

La conferma di quanto sia indispensabile e operativa la linea di collaborazione è tangibile nella presa in carico in rete di alcune situazioni che si sono presentate in questi anni sul territorio e che hanno visto la stretta sinergia operativa e condivisa dei Servizi, tra cui un caso di violenza di genere che coinvolgeva una donna con i suoi tre bambini in un comune di mia competenza e non ultimo il grave femminicidio accaduto all’incirca un anno e mezzo fa nel comune di Sala C.na e che ha lasciato orfani tre minori.

La collaborazione con il Centro Antiviolenza Aretusa di questi anni ha determinato una modalità operativa anche per noi operatori del Servizio Sociale Professionale centrata sulla valutazione multidisciplinare, attraverso un confronto diretto ed instancabile, che tiene conto dei vari aspetti della vita familiare, sociale e lavorativa della donna, per fornire una risposta adeguata nel rispetto della tutela e della scelta della donna.

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