Restart! Scuderi: “Recuperare le terre, per ridare vita e speranza e chi soffre”

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Restart! è un progetto sostenuto da Fondazione ENEL Cuore e Fondazione Con il Sud attraverso il bando Terre Colte. Il progetto coniuga il recupero ambientale di un fondo abbandonato di 11 ettari con il sostegno alle categorie svantaggiate rappresentate da donne in condizioni di fragilità. Il nostro viaggio attraverso Restart! prosegue con l’intervista a Salvo Scuderi, presidente della Cooperativa Colli Erei, e responsabile del comparto agricolo del progetto Restart!

L’agricoltura è ambito strategico ed essenziale nella riuscita delle attiviatà progettuali ed è pilastro su cui è imperniata la strategia di rilancio del tessuto produttivo locale.

 

Salvo, cominciamo dal presentare Colli Erei, forse il meno noto tra i partner di progetto. Chi siete e cosa fate?

Colli Erei è una giovane cooperativa agricola nata nel centro della Sicilia con lo scopo di creare opportunità di lavoro per i soci e di benessere per il territorio. La Cooperativa è concepita come un laboratorio di idee dove soci e non possono avere la possibilità di realizzare piccoli sogni produttivi e sperimentare il piacere di lavorare e cooperare per realizzare obbiettivi comuni. Ci occupiamo di produzioni di nicchia, un po’ insolite rispetto a quello che normalmente si vede in Sicilia (Grano, Ulivi , Arance e mandorle): noi produciamo funghi, canapa e liquirizia ed abbiamo un laboratorio in fase di avvio per la produzione di pane, prodotti da forno e pasta. Lavoriamo in biologico e stiamo organizzando un percorso di accoglienza rurale studiato per la valorizzazione dell’ormai dimenticato territorio dell’entroterra.

 

Quali sono i valori fondanti della Cooperativa Colli Erei?

I valori che accomunano tutti i soci della cooperativa sono quelli dell’uguaglianza delle genti, dell’inclusione sociale, dell’antimafia e della cooperazione. Facciamo parte di AddioPizzo Catania e giornalmente lavoriamo a testa alta sotto il sole cocente consapevoli che passo dopo passo si arriverà verso quel mondo possibile e diverso da questo in cui crediamo.

 

Il progetto Restart! è il cuore di Colli Erei in questo momento. Tu che ruolo giochi personalmente e che ruolo gioca colli Erei?

Il Progetto Restart! In questo momento storico può davvero definirsi il cuore di Colli Erei. In questi anni abbiamo avuto delle alluvioni che hanno devastato l’azienda e anche grazie a Restart! stiamo avendo la forza di riprenderci dai forti traumi subiti. In Restart siamo i responsabili di produzione di un laboratorio di trasformazione alimentare, di un vivaio e della ripresa della parte coltivabile dei terreni di Centuripe. Da quando è iniziato il progetto tutta la Cooperativa sta mettendo a disposizione dello stesso tutte le risorse fisiche, economiche e le attrezzature affinché possa avere salde fondamenta e riesca ad essere sostenibile in campo economico e sociale anche per gli anni a venire. Personalmente il mio ruolo oltre a quello ufficiale di responsabile alle produzioni è uguale a quello dei soci lavoratori, degli operai e delle donne che stanno sperimentando l’occasione di riscatto sociale. Io sono in campo con loro tutti i giorni, tutto il giorno.

Restart nasce all’interno di un bando denominato Terre Colte, sostenuto da Fondazione con il Sud ed EnelCuore Onlus. Il nome del bando sembra quasi una profezia… Cosa produrrà Restart! alla fine dei tre anni di progetto?

Restart! è un insieme di sogni e di realtà: vi sono i sogni di ogni pezzo di partenariato che pian piano prendono concretezza con vari sviluppi in ogni ambito e poi vi è il cambiamento materiale che sta portando un pezzo di Sicilia a rifiorire, a rinascere. Alla fine del progetto oltre alla produzione e alla trasformazione di piante aromatiche e prodotti della terra, Restart! avrà fatto conoscere il territorio, avrà creato opportunità di lavoro (professionalizzando le persone coinvolte in vari ambiti) ma soprattutto avrà sensibilizzato una porzione di Sicilia verso la ripresa delle proprie libertà individuali e comunitarie, darà ai giovanissimi visitatori la possibilità di visitare realtà lavorative e sociali diverse. Alla fine dei tre anni di progetto avremo prodotto l’inizio di un cammino sociale ed economico aperto a tutti quelli che hanno deciso di rimanere in Sicilia per cambiarla in meglio.

 

A che punto siamo sul ruolino di marcia a quasi un anno dall’avvio del progetto?

L’area di interesse agricolo sta iniziando a prendere forma, ci siamo ritrovati con un terreno interamente terrazzato, non irriguo ed abbandonato da anni. Sono state ripristinate le vie d’accesso, sono state fatte le potature di zone oggi irriconoscibili, è stata fatta la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, e si stanno preparando tutti gli impianti di irrigazione e le nuove piantumazioni di aromatiche. Inoltre, è già stata allestita la serra vivaio didattica e si sta completando il laboratorio di trasformazione alimentare. Nonostante un incendio avvenuto a luglio che ha coinvolto buona parte dei terreni ad oggi siamo in marcia e fiduciosi per il futuro.

 

Quali sono le difficoltà di fare agricoltura in una terra poco ospitale come Centuripe e come si superano.

La nostra superficie agricola si trova a Centuripe in una zona montana desertica, tutta l’area è composta da piccole terrazze e sentieri percorribili a piedi, quasi ovunque non possono entrare trattori e macchine pesanti per le lavorazioni. Sono state scelte delle colture di aromatiche pluriennali della macchia mediterranea e la canapa industriale ormai persa come coltura ma molto presente in passato in tutta la Sicilia. Le fatiche nel lavoro aumentano in maniera esponenziale soprattutto per il forte caldo estivo ed il gelo invernale. La non possibilità di disporre di pozzi d’acqua o di consorzi di irrigazione ci ha portato alla scelta delle aromatiche concentrandole in zone di facile accesso per le lavorazioni e la raccolta. Qua e la vi sono piante di timo, rosmarino finocchietto, salvia e asparago. Siamo convinti di poter ripopolare le terrazze con l’inserimento delle piante autoctone presenti sul territorio e di poter riuscire a rendere coltivabile questa terra inospitale. Il miglior modo per superare tutte le asperità del duro lavoro è vedere un sorriso su un volto imperlato di sudore. Nel nostro lavoro, ci accompagnano gesti semplici come una pacca sulla spalla con chi condivide il peso della giornata condividendo molta, molta, resilienza.

 

Quali sono le strategie messe in atto per integrare nelle attività agricole, le persone coinvolte nelle attività sociali.

Le attività sociali sono di due tipi: la prima è quella di integrare nel mondo del lavoro e nella vita normale le ospiti della struttura portandole ad un’indipendenza economica e professionalizzandole il più possibile. La seconda vede iniziative con il territorio, le scuole e gruppi di vario tipo per questo saranno organizzate visite presso il vivaio facendo fare esperienze ai più piccoli e visite al laboratorio di trasformazione per far conoscere quelli che sono i passaggi dalla terra alla tavola. Inoltre, il nostro tecnico agrario terrà dei seminari illustrativi sulle piante officinali e su tutte le produzioni spiegando i benefici di consumo e i metodi di coltivazione di ogni specie.

 

Il progetto prevede anche l’attivazione di una rete territoriale ampia tramite la nascita degli eroi della terra. Che vantaggi porta lavorare in sinergia con il territorio e da dove pensate di cominciare?

I vantaggi possono essere molteplici: le aziende partner potranno avere l’opportunità di avere dietro di loro una rete che si occupa della distribuzione

snellendo l’immenso lavoro di ricerca di mercati, inoltre dovranno sottostare ad un disciplinare etico di produzione che garantisce che dietro quel prodotto non vi sia stata alcuna forma di violenza e sfruttamento sia delle persone che dell’ambiente. Questo consentirà al consumatore di scegliere con consapevolezza e spostare piccole fette di economia dalle multinazionali senza scrupoli verso il produttore locale che si scommette nel vendere oltre ad un prodotto la propria storia e quella del territorio.

Dove possiamo acquistare i vostri prodotti e contribuire alla rinascita di un terriorio?

I prodotti andranno distribuiti in circuiti etici come le botteghe del mondo ed il circuito dei gruppi d’acquisto solidali. Una volta presa la certificazione bio verranno inseriti anche nel circuito delle botteghe bio , nelle erboristerie e in tutti quei luoghi dove si distribuisce la storia di un territorio. Inoltre i nostri prodotti saranno disponibili sul sito www.eroidellaterra.it

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