Quando la cura diventa casa: la rinascita di Filippo grazie al progetto Re-Care

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Filippo durante l'attività di "biblioteca vivente", nell'ambito della notte dei ricercatori dell'Università di Palermo

Filippo è giunto al Centro San Carlo con uno zaino invisibile ma pesantissimo. Chiuso, diffidente, con lo sguardo basso e poche parole da offrire. Non si fidava, non si raccontava. Ma qui, in questo spazio fatto di mani tese e ascolto autentico, qualcosa si riaccende.

Nel maggio 2023 entra a far parte del progetto Re-Care – Ricostruire Cura e Salute, Per lui significa ricominciare e avere, giorno dopo giorno, consapevolezza del proprio potenziale nel  concretizzare i suoi sogni nel cassetto che lo portò fino alla svolta dell’housing.

Dalla Presa in carico al Centro di Salute Mentale all’Housing

Il primo passo è stato quello della presa in carico attraverso la visita presso  il Centro di Salute Mentale territoriale, funzionale all’acquisizione di un piano terapeutico individualizzato per essere seguito dal punto di vista farmacologico.

Già in questa fase è stato possibile riscontrare tantissimi risultati positivi, (tra cui il cambio del suo asset caratteriale in termini partecipativi e collaborativi e la risposta alle cure), confermando la fiducia degli operatori che hanno creduto in lui e nella sua trasformazione e crescita.

Ottobre 2023, una di quelle date che per Filippo resteranno indelebili. Fu proprio in quel mese che lui esce dal circuito di accoglienza dei dormitori per fare ingresso in Housing. Un vero e proprio punto di svolta. Qui gli viene restituita progressivamente la responsabilità dei propri spazi, dei propri tempi e, in generale, della propria vita. Gli viene inoltre data la possibilità di prendere parte al tirocinio previsto da progetto e partecipare così, attivamente, alla vita del Polo San Carlo, per lui già casa.

Dal Tirocinio al Volontariato: Un nuovo percorso di vita

 Filippo partecipa al tirocinio formativo previsto dal progetto, e per sette mesi si mette in gioco con dedizione e umiltà. Si occupa del servizio mensa, supporta in cucina, gestisce la portineria. Ma, come raccontano gli operatori, non è solo “un tirocinante”: diventa una risorsa fondamentale per il Centro, una figura capace di assumersi responsabilità e di coordinare i servizi con precisione e passione.

“Era insicuro e riservato. Ora guida le attività con naturalezza e sensibilità” – dice Giovanna Conigliaro, referente dei servizi. Il suo percorso è un esempio concreto di come l’inclusione sociale passi dalla fiducia e dal fare insieme.

Concluso il tirocinio, Filippo ha scelto di restare. Oggi è un volontario del Centro San Carlo. Contribuisce attivamente, si prende cura degli altri, restituisce ciò che ha ricevuto. Non solo ha acquisito competenze professionali spendibili nel mondo del lavoro, ma ha anche ritrovato un’identità, un senso, un’appartenenza.

Oggi Filippo è casa, dove prima c’era solo incertezza. Ed è la prova vivente che, quando esiste una rete di cura, nessuno è davvero perduto.

 

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