Al via il monitoraggio della qualità dell’aria: successo per i tre giorni di attività con gli studenti delle scuole di Olbia
di hubmat
Tre mattine all’insegna dell’attenzione per l’ambiente e per la mobilità. Successo per l’iniziativa “Di che colore è l’aria che respiri?”, all’interno del progetto MEZZO (1/2) – mobilità sostenibile e inclusiva a Olbia, sostenuto dalla Fondazione con il sud, con tre giornate di citizen science: protagonisti gli studenti delle scuole di Olbia, lunedì 28 ottobre il liceo scientifico Mossa ha partecipato in maniera diretta a un’attività di monitoraggio della qualità dell’aria, così come hanno fatto nei due giorni successivi liceo classico linguistico Gramsci e istituto Deffenu.
L’iniziativa, coordinata da due partner di MEZZO (1/2), l’associazione Cittadini per l’aria e il Fab Lab di Olbia, si è divisa in due momenti: prima una presentazione nell’aula magna dei licei, poi il via a una passeggiata tra le strade principali della città per posizionare in totale 60 campionatori passivi su pali e strutture verticali, accompagnati da volantini illustrativi. Da adesso e per i prossimi 30 giorni, questi strumenti, ognuno catalogato e geolocalizzato dai ragazzi e dalle ragazze, rileveranno la quantità di biossido di azoto (NO2) nell’aria, si tratta di un particolare inquinante che si forma nei processi di combustione dei carburanti, principalmente del diesel. L’analisi sull’atmosfera è direttamente collegata al traffico veicolare e quindi alla sensibilizzazione verso nuovi modi di spostarsi in città. L’obiettivo è scoprire di più sulla qualità dell’aria e quali sono le vie maggiormente inquinate di Olbia.
Protagoniste dell’iniziativa anche Roberta Calcina, presidente di Hub.MAT, ente capofila di MEZZO (1/2), ha spiegato il percorso e gli obiettivi del lavoro nato col sostegno della Fondazione con il sud. Studenti e studentesse hanno dialogato con Michela Fancello di Eetra e Tanja Congiu del dipartimento Dadu dell’Università di Sassari, altre due realtà partner del progetto di mobilità sostenibile e inclusiva. Valentina Talu e Nicola Solinas di Tamalacà hanno invece perlustrato le strade centrali con un sopralluogo per gli interventi di micro trasformazione urbana.
Accompagnati da una Trike go cargo bike si sono spostati in strada. I campionatori sono stati posizionati lungo le arterie principali, attraversate tanto dal traffico veicolare che dal passaggio pedonale. “Abbiamo conosciuto i gruppi di giovani e capito da loro come si muovono. Chi a piedi, chi in bici, chi con lo scooter – spiega Antonio Burrai di Fab Lab Olbia –, questo è utile per avere un’idea delle abitudini di mobilità delle nuove generazioni e come queste possono essere modificate in positivo. Per avere un riferimento preciso, avviamo il monitoraggio e da qui sapremo come interpretare il processo che con MEZZO (1/2) stiamo portando avanti”. Gloria Pellone di Cittadini per l’aria ha guidato l’applicazione dei rilevatori: “Questo progetto è fondamentale perché riesce a creare un ponte tra la cittadinanza e la scienza. Soprattutto è utile per chi vive a Olbia per comprendere l’importanza di avere una città a 30 chilometri orari e come si può investire sulla mobilità inclusiva e alternativa al trasporto privato su motori”.
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